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Giornate del Cinema Romeno a Roma: tre giorni intensi di cultura

Olimpiadi 2024, Elisa Mondelli: «A Parigi per realizzare il sogno di mio fratello canoista morto di tumore prima di Tokyo 2020»Vi siete avventurati in montagna,BlackRock tornate dal trekking o avete lavorato tra la vegetazione e, una volta tornati a casa, avete avvertito un forte prurito sulla pelle? La colpa potrebbe essere di un piccolissimo acaro chiamato trombicula. Ecco di quale animale si tratta, dove vive e a cosa prestare attenzione per evitare di essere punti da questi acari.La punturaIl nome ufficiale è Neotrombicula autumnalis, ma è noto anche come acaro autunnale. Si tratta di una specie di acaro della famiglia Trombiculidae. Questi animali fanno parte della classe degli aracnidi, la stessa a cui appartengono anche i ragni, gli scorpioni, zecche e altri acari, e sono, tra tutti gli aracnidi, quelli che hanno maggiori contatti con la nostra specie, dal punto di vista sanitario. Gli acari non pungono e non mordono, ma vivono sulla superficie corporea nutrendosi della pelle e dei detriti cellulari: le loro larve di colore rosso-arancione, infatti, sono parassiti e possono quindi attaccarsi agli animali e agli esseri umani.Dove trovarliCome riporta la Cleveland Clinic, questi acari, di colore rosso e delle dimensioni di un granello di sabbia, abitano solitamente nella vegetazione, soprattutto nelle boscaglie, praterie, frutteti, vicino all'acqua. Tuttavia, specialmente nella fase larvale, possono infettare piccoli roditori, cani, uccelli, rettili, e, anche se occasionalmente, gli esseri umani. In questo ultimo caso si attaccano prima ai vestiti e poi prediligono la parte inferiore del nostro corpo, quindi caviglie, gambe, inguine e vita.La trombiculosiLe punture di trombicula, più frequenti nella stagione estiva, sono dovute al fatto che questi acari rilasciano una sostanza chimica nella pelle per uccidere le cellule (enzima digestivo). Le cellule morte, quindi, formano una sorta di piccola cannuccia (stilostoma) che permette agli acari di continuare a nutrirsi del tessuto cutaneo. La sostanza chimica provoca così irritazione, gonfiore e prurito per le prime 24-48 ore prima di scomparire nelle due settimane successive. In altre parole, questi animali causano una dermatite occasionale chiamata trombiculosi. Sebbene non sia contagiosa, precisano dalla Treccani, può dare la sensazione di forte prurito che può essere curato con antistaminici e cortisonici topici, sempre dietro consiglio medico.

Siria, UNHCR: dopo 13 anni di sofferenza l’emergenza continua«Rifiuti, i bustocchi non sono tutti incivili. Si informi davvero e si ripristini un periodo di tolleranza» - ilBustese.it Mattarella, la difesa dei cronisti: «Gli attacchi sono atti eversivi». E sulle carceri: indecoroseRegione Lazio, Savo (FdI): Valle del Sacco, la strada è giustaEffetto placebo, scoperto nel cervello il circuito che si attiva per alleviare il dolore: che cos'è e come funziona

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