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Coronavirus, le professioni più a rischio dopo il blocco

Formazione online, piattaforme italiane per l’apprendimentoGli Stati Uniti hanno un nuovo piano di protezione per l'allocco macchiato,criptovalute in particolare per la sottospecie Strix occidentalis caurina, nativa del nordovest del Paese, considerata a rischio estinzione. È un piano che prevede l'abbattimento di circa mezzo milione di allocchi barrati, rapaci notturni della specie Strix varia che sono considerati invasivi e sono, secondo lo US Fish and Wildlife Service, la prima causa del declino della popolazione di allocchi macchiati.Può sembrare un'assurdità, visto che parliamo di due specie entrambe originarie del continente americano, ma c'è una logica dietro al progetto – anche se c'è chi si oppone e lo ritiene il modo sbagliato di procedere. In Competizione. L'allocco macchiato Strix occidentalis caurina è una delle quattro sottospecie di Strix occidentalis; è nativa del Nord-ovest Pacifico, quel territorio che va dall'oceano Pacifico alle Montagne Rocciose. Dal 1990, questi allocchi sono considerati a rischio estinzione, e protetti negli Stati Uniti dall'Endangered Species Act; le cause del loro declino, che tra il 1995 e il 2017 ha visto la loro popolazione crollare dell'85%, sono le solite: una su tutte la distruzione del loro habitat a causa della deforestazione. Ambiente Noi umani peggio di un asteroide: stiamo accelerando a dismisura il ritmo delle estinzioni Mal comune... Il problema è che anche gli allocchi barrati, originari invece dell'est degli Stati Uniti, hanno avuto gli stessi problemi nell'ultimo secolo: questo li ha spinti a cercare nuovi habitat spostandosi verso ovest, fino a raggiungere i territori degli allocchi macchiati. I due uccelli sono superficialmente simili, ma i macchiati sono più grossi, più aggressivi e si riproducono più rapidamente. Scienza L'uomo trasmette più virus agli altri animali di quanti ne contragga Un piano inutile? Visto che entrambe le specie di allocchi condividono le stesse prede, l'arrivo dei barrati ha contribuito in maniera evidente al crollo della popolazione dei macchiati. Ecco perché l'attuale amministrazione USA ha presentato un piano che prevede l'abbattimento di 450.000 allocchi nei prossimi trent'anni: si tratta, si legge, di una riduzione dello 0,5% su base annua della popolazione attuale. Il piano avrebbe anche l'ulteriore conseguenza di "portarsi avanti", e prevenire i potenziali problemi che gli allocchi barrati potrebbero causare a Strix occidentalis occidentalis, un'altra sottospecie che vive in California. Ambiente Le aquile non osano più volare sui cieli dell'Ucraina Le critiche. Non mancano però le critiche: la ONG Animal Wellness Action, per esempio, ha pubblicato una lettera aperta nella quale chiede di bloccare l'applicazione del piano, che secondo loro sarebbe non solo crudele e troppo costoso (parliamo di oltre 200 milioni di dollari), ma soprattutto inefficace. I motivi? Eliminare gli allocchi barrati senza proteggere le foreste dove vivono i macchiati è inutile, senza contare che i barrati "sopravvissuti" potrebbero senza problemi tornare a colonizzare le aree da cui sono stati scacciati. 10 FOTO Fotogallery Belli, liberi e morti: uccelli a rischio VAI ALLA GALLERY Fotogallery Belli, liberi e morti: uccelli a rischio Allodola (Alauda arvensis). Oltre che dalla caccia e dal bracconaggio, molti uccelli di pianura sono colpiti dall'inquinamento agricolo.# Vedi anche Urine al glifosato: così è aumentata l'esposizione Foto: © Birdlife/Thomas McDonnell Fringuello (Fringilla celebes maschio: è spesso vittima dei bracconieri per la cucina di piatti "tipici". Foto: © Rspb/Ray Kennedy Gallina prataiola (Tetrax tetrax). Appartiene a un gruppo di uccelli, le otarde, diffusi a tropici. In Italia vive solo in Sardegna e in Puglia. Foto: © J. G. Gutierrez/Shutterstock Adv Germani reali (Anas platyrhynchos). Sono tra le anatre più diffuse e oggetto di caccia. Soffrono anche per la distruzione delle zone umide. Foto: © Birdlife/John Fox Pettirosso (Erithacus rubecula): è spesso catturato con metodi crudeli come il vischio o piccole trappole che gli spezzano le zampe. Foto: © Rspb/Ben Hall Poiana (Buteo buteo). È un falconiforme piuttosto diffuso, che non è difficile vedere anche nei cieli italiani. Si nutre soprattutto di roditori. Foto: © Martin Hesko/Shutterstock Adv Storno (Sturnus vulgaris): una delle poche specie in leggero aumento, soprattutto perché spesso si rifugia nelle città per sfuggire ai fucili dei cacciatori. Tarabuso (Botaurus stellaris). È un airone piuttosto timido e molto mimetico: in effetti i cacciatori lo colpiscono se lo "scambiano" per un esemplare di altre specie. Foto: © Rspb/Ben Andrew Tordo bottaccio (Turdus philomelos): una delle specie dal canto più melodioso e variato. Foto: © Rspb/Chris Gomersall Adv Tortora comune (Streptopelia turtur). Nonostante il nome, non è più molto diffusa. Molti esemplari sono uccisi durante le migrazioni, uno dei momenti più delicati della vita di un uccello. Foto: © Rspb/Les Bunyan Approfondimenti Animali Le specie invasive e lo scioglimento dei ghiacciai 00:52 Animali L'allocco di Lapponia: udito fino (e a prova di miraggio). Animali Formiche invasive: così danneggiano le piante Natura L’erba della pampa e altre piante invasive Animali Il ritorno del gufo delle nevi a Central Park

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