Malaria, l'ok dell'Oms all'uso del primo vaccino nei bambini in AfricaMusicaIl «produttore dei talenti» Pietro Foresti,analisi tecnica tra il rock e Amici di Maria De FilippiAbbiamo incontrato il produttore musicale, con 20 anni di carriera alle spalle – Su Sarah Toscano, vincitrice dell'ultima edizione del talent italiano: «È capace e dotata, portata naturalmente all'evoluzione»Michele Castiglioni09.07.2024 21:30Pietro Foresti è un produttore musicale chesi è formato a Los Angeles con nomi che ruotano intorno a icone del rock (GunsN’ Roses, Korn, Counting Crows). Ha realizzato più di 200 dischi in 20 anni dicarriera. Oggi si distingue nel panorama musicale come produttore e mentore perdiversi talenti italiani emergenti, tra cui la recente vincitrice dell’ultimaedizione di Amici, Sarah Toscano – e anche per alcuni artisti ticinesi (NicGyalson, Koan e altri) con cui ha collaborato –, con un particolare approccio alsuo lavoro come produttore, nel quale mette al primo posto il rapporto con lapersona, il supporto umano e psicologico e soprattutto con l’obiettivo di creareanzitutto il giusto mindset, prima ancora di cominciare a lavorare in studio. L’abbiamoincontrato.Pietro, sei ormai stato definito “ilproduttore dei talenti”, visto il successo degli artisti che si sono affidati ate, tra cui Enula e Sarah Toscano, vincitrice dell’ultima edizione di Amici -oltre ad essere stato premiato al Meeting delle etichette indipendenti comeproduttore rock dell’anno: hai un segreto per la tua capacità di valorizzare iltalento di un artista?«Forse il desiderio di vedere lapersona/artista per quello che è, i suoi lati peculiari, la sua unicità siaartistica che umana, senza applicare schemi, regole o stereotipi. Mi piaccionogli esseri umani, artisti lo siamo più o meno tutti, in vari ambiti». Hai portato una giovanissima cantante comeSarah Toscano, a vincere un contest prestigioso come Amici: talento puro o durolavoro?«Entrambi. Lei è una ragazza capace e dotata,portata naturalmente all'evoluzione. Con la direzione giusta e i targetadeguati ha sviluppato bene il suo già ottimo potenziale». Come stabilisci un rapporto con un artista,come fai ad entrare nel suo mondo per supportarlo nella sua creatività?«Lo/la ascolto, approfondisco, mi incuriosiscodel suo “funzionamento”, del suo immaginario, sia musicale che extra musicale.E poi, se avviene naturalmente, si crea una sana empatia». Che importanza ha oggi la figura del produttorein ambito pop e rock? È sempre fondamentale o l’ondata dell’“homemade” hacambiato tutto?«L'homemade è una cosa valida, a livello dicreazione dell'idea. Ma va poi sviluppata uscendo dall'autorefernzialità edall'assenza/eccesso di autocritica, inevitabile per un artista. Il produttorecapace è necessario allo step-up dei livelli sia musicale, sia artistico diogni artista, brano, album, ecc». Parliamo di produzione: cosa è fondamentaleoggi per riuscire a “tirar fuori” il meglio dal talento di un artista? Esoprattutto - te lo chiedo un po’ provocatoriamente - il “talento” è davverofondamentale o in un mondo di brani da 2 minuti fatti per catturare l’orecchioin 30 secondi, di fondamentale c’è ormai solo la scelta dei suoni e gli arrangiamentiche rientrino nel cosiddetto “mainstream”?«Nella “Parabola dei Talenti” si raccontava lastoria di un padrone che lasciava delle monete (=talenti) ai suoi servi. Al suoritorno punì colui che non li aveva saputi ben investire. Noi oggi invece chiamiamotalento il “dono di natura”. A mio parere per lasciare un segno occorre sia lapredisposizione naturale (attitudine) che la capacità di valorizzare ciò che siha. Il suono e la produzione seguono invece ilmomento storico, è tutto lì». Dopo tutti questi anni nel mondo musicale traEuropa e Stati Uniti, dopo aver lavorato con grandi artisti e con giovanitalenti, la musica riesce ancora a stupirti?«Mi emoziona ancora. E mi fa capire che è esarà ancora parte fondamentale della mia vita». Hai preferenze personali a livello di musica?C’è qualcosa che non ti stancheresti mai di ascoltare?«Adoro le voci, le melodie, sia umane chestrumentali. L'intensità e il vuoto. Le progressioni orizzontali e quelleverticali. Dove trovo questi elementi ripeto l'ascolto più e più volte». So che recentemente hai pubblicato un libro(Rock star? Come fare successo con la tua musica, ed QuiEdit, 2022): tisentiresti di dire qualcosa ai giovani che vogliono provare a fare della musicala propria vita?«Nella vita ciò che conta è l'evoluzione e lacomprensione di sé. Se riuscite a farlo con la musica, se la musica diventa ilvostro mezzo di comunicazione perfetto, sarete felici».
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