Lilli Gruber Presidente Rai, la proposta per spodestare FoaGli arrestati sono legati a due clan storici: la camorra dei Mazzarella-D’Amico e le cosche di ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro oltre al clan SeneseI soldi dei traffici illeciti,trading a breve termine le infiltrazioni nei mercati legali come quello petrolifero e milioni di euro da riciclare. Sono al centro di una vasta operazione della distrettuale antimafia di Roma su tutto il territorio nazionale. Il tribunale ha accolto la richiesta della procura capitolina e disposto diciotto misure cautelari e il sequestro di beni per oltre 131 milioni di euro e 57 indagati.«Le 18 persone destinatarie dei provvedimenti disposti con un'ordinanza dal gip di Roma sono ritenute gravemente indiziate di far parte di due associazioni, con l'aggravante mafiosa, radicate in Roma e finalizzate alla consumazione di estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti; reati aggravati dall'aver agevolato i clan di camorra Mazzarella - D'amico, le cosche della 'ndrangheta Mancuso e Mazzaferro e il clan Senese», si legge in un lancio stampa. ItaliaTorture e fiumi di coca: il pentito racconta la Roma criminale di “Diabolik” PiscitelliNello TrocchiaLa centraleLe indagini hanno permesso di scoprire l'esistenza di una vera e propria centrale di riciclaggio, operante in Roma e con interessi in tutto il territorio nazionale. Le indagini sono partite nel marzo del 2018, la centrale di riciclaggio poteva godere della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento dovuta agli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose. Oltre alle misure cautelari personali il giudice ha disposto il sequestro preventivo di 3 società e di una somma complessiva di oltre 131 milioni di euro, profitto dei reati nei confronti dei 57 indagati. FattiSegreti, ombre e scommesse. Ecco chi c’è dietro Fabrizio CoronaI Senese e i MancusoLa famiglia criminale dei Senese a Roma è retta da Michele Senese, detto il pazzo, oggi rinchiuso in carcere per un omicidio senza aggravante. È ritenuto il re di Roma da tre decenni, il suo dominio criminale nella capitale è legato alla storia di sangue e affari dei Moccia, clan storico della provincia di Napoli. I Mancuso, invece, sono la più potente organizzazione di ‘ndrangheta, le famiglie furono coinvolte pochi anni fa in una inchiesta sul riciclaggio di soldi nel settore petrolifero. Ora una nuova indagine che punta ai soldi e agli imprenditori amici. FattiDalle stragi agli appalti: così il clan Moccia è diventato azienda criminaleNello Trocchia© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediNello TrocchiaNello Trocchia è inviato di Domani, ha realizzato lo scoop sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere pubblicando i video e un libro sul Pestaggio di stato, Laterza editore. Ha firmato inchieste e copertine per “il Fatto Quotidiano” e “l’Espresso”. Ha lavorato in tv realizzando inchieste e reportage per Rai 2 (Nemo) e La7 (Piazzapulita). Ha scritto qualche libro, tra gli altri, Federalismo Criminale (2009); La Peste (con Tommaso Sodano, 2010); Casamonica (2019) dal quale ha tratto un documentario per Nove e Il coraggio delle cicatrici (con Maria Luisa Iavarone). Ha ricevuto il premio Paolo Borsellino, il premio Articolo21 per la libertà di informazione, il premio Giancarlo Siani. È un giornalista perché, da ragazzo, vide un documentario su Giancarlo Siani, cronista campano ucciso dalla camorra, e decise di fare questo mestiere. Ha due amori, la famiglia e il Napoli.
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