Aspettando Locarno77: uno sguardo a quello che ci attendeLa strada per la pace: "Crimea a Putin e Donbass federale"La strada per la pace: "Crimea a Putin e Donbass federale"I guai delle minoranze e l'Ucraina che è stato multietnico,investimenti la strada per la pace: "Crimea a Putin e Donbass federale"di Giampiero Casoni Pubblicato il 9 Marzo 2023 alle 17:03 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataguerrarussiaucraina#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}La strada per la pace secondo Dino Cofrancesco passa per una formula: “La Crimea a Putin ed il Donbass federale”. L’analisi sulla guerra e sul modo per farla finire compare sulla testata di Nicola Porro e lo scenario possibile parte da un assunto. Sarebbe quello per cui “in base alle loro categorie etico-giuridico-politiche l’Ucraina è uno stato multietnico-composto da un’etnia dominante, quella ucraina, e da altre minoritarie, russa, moldava, rumena polacca”.“Crimea a Putin e Donbass federale”E ancora: “A loro avviso l’oppressione o comunque il non riconoscimento di eguali diritti ad ogni componente etno-culturale stanziata nello stesso territorio comportava, da un lato, una perdita sostanziale di legittimità da parte dello Stato ‘sovrano’, dall’altro, l’internalizzazione dei conflitti interculturali”. Cofrancesco allude a “quella che Cavour fece valere alla Conferenza di Parigi, dimostrando come la ‘questione italiana’ fosse una questione europea, giacché, in un’Europa civile, i popoli oppressi non potevano rimanere in balia di imperi oppressori”. E il sunto attuale? Parte anche dalla presunte discriminazioni messe in atto contro le minoranze russe in Donbass: “La convivenza in Ucraina era oggettivamente difficile e lasciamo perdere per quali ragioni storiche. Sennonché averla negata o sottaciuta resta una macchia indelebile sulla coscienza europea”.L’Europa forte “non accodata” agli Usa“Un’Europa forte, indipendente, sovrana, quale auspicavano i federalisti dell’’800 e del ‘900, lungi dall’accodarsi, sempre e in ogni contingenza politica, agli Stati Uniti (e alla Nato che ne è il braccio armato oltre Oceano), avrebbe dovuto prendere in mano la situazione e proporre un suo piano di pace”. E come? “Ad esempio, lasciare la Crimea (russofona in stragrande maggioranza) alla Federazione russa e proporre, per il Donbass una soluzione federale (di tipo svizzero) o un’altra ricalcata sul modello alto-atesino (che è poi quello a cui in fondo pensa ogni persona ragionevole, in ogni continente – ciò che spiega la riluttanza di alcuni grandi Stati, come la Cina e l’India, e l’esitazione di altri come il Giappone o il Brasile nel condannare la Russia)”.Articoli correlatiinEsteriUsa, la tempesta Debby causa danni e inondazioni: cittadini camminano nell'acqua altainEsteriIn Spagna oltre 150 persone impegnate nella lotta contro un vasto incendioinEsteriScossa di terremoto di magnitudo 5.2 avvertita nel sud della CaliforniainEsteriCrolla hotel in Germania: un morto e otto dispersi tra le macerieinEsteriGuerra in Medio Oriente, Sinwar nuovo capo di Hamas: "Sta a lui decidere sulla tregua a Gaza"inEsteriGuerra Russia-Ucraina, i militari di Kiev colpiscono Kurtz: 5 civili morti
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