Down informatico, il peccato originale di lasciare tutto nelle mani di pochiFOTO. La scia di rifiuti tra le aziende: uno smacco per la Busto laboriosaGià fuori dal centro multiraccolta si trovano ancora cartacce e in crescendo sacchi e altra immondizia abbandonata dagli incivili. Chissà cosa ne penserebbe Enrico Dell'Acqua se dovesse portare qui clienti esteri... Un paio d'anni fa Enrico Dell'Acqua "tornò" a Busto,-trading a breve termine grazie a un abile attore. Esplorò dalla stazione ad altre zone della città, cercando di individuare riferimenti, stupendosi e conquistando l'attenzione del pubblico.Era una performance artistica e della memoria, ma in questi giorni, esplorando i dintorni del centro multiraccolta di Sacconago che convive la zona industriale, ci siamo sentiti di sospirare: speriamo che Enrico Dell'Acqua in un ipotetico viaggio di ritorno nella sua patria non si fermi qui, non porti qui i clienti di tutto il mondo.Periodicamente passiamo e troviamo di tutto. Anche ieri non scarichi devastanti ammassati, piuttosto uno sciame di rifiuti vari abbandonati. Dalle foglie al sacco; più in là compare una bottiglia di plastica ancora piena di liquido per almeno due terzi. Gli incivili qui abbandonano senza troppo clamore. Come se il degrado non avesse nemmeno bisogno di gridare: gli basta sussurrare «Sono qui».Immaginiamo i clienti delle nostre aziende arrivare qui, pronti ad ammirare ciò che si produce e così avviene. Ma fuori, che tristezza: vietato lasciar posare lo sguardo.Così, in mezzo alla Busto laboriosa, alle imprese che ogni giorno cercano di difendere e costruire il made in Italy, si assiste a uno smacco incessante. Ma. Lu.
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