Poliziotta colpita alla testa con un sasso e violentata al porto di NapoliLiceo Albertelli di Roma,investimenti la denuncia di una studentessaLiceo Albertelli di Roma, la denuncia di una studentessaContro la digitalizzazione del sistema scolastico il Liceo Classico Pilo Albertelli di Roma partecipa a un sit-in durante il quale non mancano denunce contro le decisioni prese all'interno del Ministero di Marianna Piacente Pubblicato il 22 Maggio 2023 | Aggiornato il 23 Maggio 2023 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataRomascuola#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Scuola digitalizzata: sì o no? Il Liceo Classico Pilo Albertelli di Roma dice no e rifiuta i fondi del Pnrr volti a digitalizzare il sistema scolastico. Il Consiglio di Istituto del liceo capitolino ha bocciato due progetti Scuola 4.0 rinunciando a un finanziamento di circa trecentomila euro.La denuncia di una studentessaCome riportato da Ansa, si aggiungono oggi alle voci dei genitori quelle degli studenti. Succede nel corso di una protesta (sit-in) convocata dall’Osa. Ecco la denuncia di una studentessa davanti il liceo: «Non ci è stata data l’opportunità di esprimerci, di mostrarci favorevoli o contrari. È stato dato per scontato che il nostro futuro non fosse nelle nostre mani, ma che dovesse essere deciso da qualcun altro». E continuando: «Una parte di noi studenti non è favorevole a questi fondi per il semplice fatto che siamo un liceo classico: quello che vogliamo quando usciamo da questa scuola è un futuro dignitoso. Vogliamo imparare i nostri diritti, vogliamo farci una cultura, vogliamo essere formati come individui. Non vogliamo che la nostra scuola pubblica venga presa in mano da privati e che venga creata una digitalizzazione che va a snaturare completamente l’insegnamento. Per un cambiamento così grande che ricadrà su di noi non è possibile che non veniamo minimamente presi in considerazione».La voce senza filtri di un genitoreEcco invece la dichiarazione del genitore di uno studente dell’Albertelli, anch’egli contrario al processo di digitalizzazione scolastica (probabilmente lo stesso riterrebbe un ossimoro l’associazione di queste ultime due parole): «Ai nostri figli, invece di diventare ingegneri, filosofi, medici, docenti ecc., si propone di diventare digital curator manager web qualcosa. Questa era la scuola di Enrico Fermi e noi la stiamo facendo diventare la scuola da cui uscirà la Ferragni. Abbiamo abolito l’idea che nella scuola si imparino le fondamenta per costruire e capire il mondo. Il digitale, l’Intelligenza Artificiale, si possono capire solo se si studiano le fondamenta della filosofia, della fisica, della matematica, non avendo la possibilità di girare video per Instagram».Articoli correlatiinCronacaIncidente sull'autostrada Messina-Catania: un ferito graveinCronacaOlimpiadi Parigi 2024: Angela Carini si ritira dall'incontro con Imane KhelifinCronacaBoxe, Angela Carini si ritira. Il commento di La Russa: "L'aspetto in Senato per abbracciarla"inCronacaAfragola, rapina per coprire abusi sessuali: arrestati due frati e altre quattro personeinCronacaEstate 2024: 5 festival da non perdere in FranciainCronacaUfo avvistato a Ibiza: un video su TikTok mostra l'oggetto volante non identificato
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