Notizie di Politica italiana - Pag. 823Cosa succede se Putin chiude il gas?VOL Il piano del governo DraghiCosa succede se Putin chiude il gas? Il piano del governo DraghiIl governo Draghi ha diverse ipotesi sul tavolo per affrontare l'eventuale chiusura del gas da parte del presidente russo Putin. di Chiara Nava Pubblicato il 12 Aprile 2022 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataMario DraghiPutin#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiCosa succede se Putin chiude il gas? Il piano del governo DraghiIl piano del governo Draghi: termosifoni e condizionatoriIl decreto per la continuità alle politiche di sostegnoIl governo Draghi ha diverse ipotesi sul tavolo, dalla razionalizzazione della produzione delle fabbriche, al taglio all’illuminazione pubblica, fino alla sostituzione del gas con legna nelle aree rurali. Cosa succede se Putin chiude il gas? Il piano del governo DraghiCosa succede se Putin chiude il gas? L’accordo con l’Algeria permette all’Italia di fare un passo verso l’indipendenza dal gas russo, ma non è sufficiente. Per questo il governo Draghi sta lavorando ad un piano B, che prevede il razionamento dei consumi e la ricerca di altri fornitori. Si tratta di decisioni che avranno un forte impatto sui cittadini. Lo scenario peggiore potrebbe accadere per rappresaglia nei confronti delle sanzioni dell’Occidente o perché la situazione della Russia sui mercati finanziari potrebbe precipitare.L’Italia ha un fabbisogno tra i 75 e gli 80 miliardi di metri cubi di gas, ci cui 29 provengono dalla Russia. entro il 2024 l’Algeria incrementerà di 9 miliardi la quota di gas che venderà all’Italia, mentre Libia e Azerbaijan ne porteranno altri due a testa. Grazie ad accordi con Qatar, Egitto e Stati Uniti dovrebbero arrivarne altri sei, ma nella migliore delle ipotesi si parla della fine del 2023. Per questo sono necessari altri provvedimenti più urgenti, come l’aumento della produzione nazionale e il potenziamento delle centrali a carbone. Tutto questo, però, non basta, per cui si parla anche dei razionamenti.Il piano del governo Draghi: termosifoni e condizionatoriUn assaggio è stato l’emendamento del Movimento 5 Stelle, riformulato dal governo, che ristabilisce che “la media ponderata delle temperature” degli ambienti degli edifici pubblici non debba “superare i 19 gradi centigradi +2 gradi di tolleranza” in inverno. Dalle regole sono esclusi ospedali, cliniche e case di cura. Il piano B prevede anche azioni più incisive, come il taglio dell’illuminazione degli edifici, dei monumenti e dei luoghi pubblici. Sul tavolo c’è anche lo scenario che riguarda la rimodulazione dell’attività industriale di alcune filiere, con lo scopo di mantenere invariato il livello di produzione, razionalizzando l’operatività delle fabbrica, partendo dai settori dell’acciaio e delle ceramiche. Le filiere che producono a ciclo continuo possono concentrare la produzione in alcuni periodi dell’anno, per ottenere un risparmio usando meno energia. “Ma se domani dovessimo mette in pratica l’embargo al gas russo ci attende un razionamento più forte. Ovvero non dare gas alle fabbriche, alle scuole, alle amministrazioni pubbliche” ha avvertito Davide Tabarelli, professore di economia e presidente di Nomisma Energia, in un’intervista a La Stampa. Secondo Tabarelli “con una temperatura più bassa si può sperare nella migliore delle ipotesi di tagliare un miliardo di metri cubi. Ci sono 29 miliardi di metri cubi di gas russo da sostituire. Perciò bisogna far lavorare meno le fabbriche, utilizzare più carbone se i sindaci delle città dove ci sono le centrali ce lo lasciano fare. Quindi cercare di usare tutti i prodotti petroliferi al posto del gas e la legna nelle aree rurali, ma vanno tolti subito i vincoli ambientali sulla polveri sottili. Alla fine arriviamo a 15-20 miliardi“. Un’altra ipotesi è quella di usare il gas liquefatto, ma ci vuole tempo per gli impianti di rigassificazione, per cui non resta altro da fare che il razionamento.Il decreto per la continuità alle politiche di sostegnoFederico Freni, sottosegretario all’Economia, in un’intervista per Il Messaggero, ha dichiarato che il governo sta preparando un decreto da cinque miliardi per dare continuità alle politiche di sostegno, come la proroga del taglio delle accise, la riduzione dell’Iva sul gas e l’azzeramento degli oneri di sistema per le categorie più deboli. “Stiamo lavorando al testo che sarà presentato dopo l’approvazione del Documento di Economia e Finanza. Il governo metterà in campo tutte le risorse necessarie” ha spiegato. 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