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Si masturba in aereo davanti ad una passeggera: "Ho chiesto il permesso prima del decollo"

Ucraina, distrutto ponte chiave per Kiev. Lugansk: "Russi usano bombe al fosforo"La quarta sezione del Consiglio di Stato avrebbe respinto il ricorso di alcuni dei candidati al cda Rai a proposito delle modalità di selezione dei componenti del cda stesso. Questo significa che la procedura resta appesa agli accordi politici e andrà avanti L’ultimo ostacolo alla nomina ad amministratore delegato della Rai di Giampaolo Rossi è stato tolto di mezzo. A quanto apprende Domani,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock la quarta sezione del Consiglio di Stato, a cui si era rivolto un gruppo di candidati al cda di viale Mazzini per mettere in discussione le modalità di selezione dei componenti avrebbe respinto il loro ricorso. La comunicazione ufficiale dovrebbe arrivare venerdì in un’ordinanza, ma la decisione del Consiglio spianerebbe la strada alla continuazione della procedura di nomina. Anche se non è attualmente nel calendario del parlamento per il mese di luglio, ora non c’è più nessun ostacolo all’elezione dei quattro consiglieri in quota ai partiti. Gli altri due nominati dal ministero dell’Economia – azionista del servizio pubblico – verranno scelti contestualmente.  ItaliaRai, le nomine dei consiglieri fuori dal calendario di luglio. L’incoronazione di Rossi slitta ancoraLisa Di GiuseppeI ricorrenti avevano messo in discussione la modalità d’elezione in chiave politica dei membri del cda. Contro gli effetti della legge Renzi resta in piedi un ricorso al Tar degli stessi candidati: il tribunale amministrativo ha però rinunciato a pronunciare una sospensiva e ora se ne riparla a ottobre. Anche da qui, insomma, nessun tipo di ostacolo alla definitiva nomina dei vertici che vorrebbe vedere al servizio pubblico Giorgia Meloni. Lo scenarioAttualmente Rossi dovrebbe diventare ad e Simona Agnes presidente in quota Forza Italia. Il M5s confermerebbe Alessandro Di Majo, mentre il consigliere in quota dipendenti è ancora Davide Di Pietro. Il Pd sta ancora valutando il da farsi anche se tra i più citati dell’area di centrosinistra c’è Roberto Natale, mentre la Lega deve decidere il nome su cui puntare le proprie fiches: nel derby per il posto da consigliere tra Antonio Marano e Alessandro Casarin la potrebbe spuntare il secondo, ma non è da escludere che il Carroccio cerchi di intestarsi la direzione generale, anche se l’unico nome, pure non organico, sembra essere per i salviniani quello di Roberto Sergio, ad uscente. Meno probabile che vengano scelti il capo del personale Felice Ventura oppure il Cfo Marco Brancadoro. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di GiuseppeScrivo di politica, economia ed esteri (soprattutto Germania). Ho lavorato per Reuters, La7, Corriere della Sera e Public Policy. Su Twitter sono @sallisbeth

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Campanella

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