Suo padre uccise la madre e la matrigna quando era un bambino: lo realizza solo dopo anni

La Merkel provò a fermare Putin ma "era troppo tardi"Fin dove si possono spingere il tuning e la passione per le auto di un fanatico?Economista Italiano Molto in là, è la risposta: basti guardare questa (ex) Ferrari 456 GT alla quale sono state apportate diverse modifiche. Il motore è un rotativo Mazda, il frontale della Nissan Silvia Matteo Solinghi 30 luglio - 11:02 - MILANO La Ferrari 456 GT con frontale della Nissan Silvia (sotto al cofano un rotativo Mazda) Un ingegnere neozelandese fanatico dei motori – qui il profilo Instagram – ha pensato bene di “personalizzare” a tal punto una Ferrari 456 GT da renderla pressoché irriconoscibile. Tanto alla vista quanto al sound. Sì, perché se dal punto di vista estetico è intervenuto sostituendo quel che dalle parti di Maranello hanno disegnato con tanta dedizione e amore ormai più di trent’anni fa, sostituendo il frontale con quello di una Nissan Silvia S14, anche in termini acustici non ha scherzato affatto. O forse sì, privando la 456 GT del suo 12 cilindri per far posto a un rotativo Mazda 13B. Gran motore, niente da dire, è solo che fa un certo effetto. A condire: cerchi Bbs, alettone posteriore, roll-bar, interni racing e meccanica pensata per i track days. Una ex Ferrari—  L’eleganza di una delle 2+2 più affascinanti al mondo è stata spazzata via da un impellente bisogno di costruire qualcosa di unico. Non è certo la prima volta che si vedono youtuber e/o influencer gettarsi a capofitto in un “nuovo progetto”, talvolta con video a puntate che diventano virali. A costo di snaturare vetture iconiche. In questo caso è lo youtuber Magnacars a intervistare Reuben Bemrose, questo il nome dell’ingegnere neozelandese partito da un relitto di una Ferrari 456 GT per avviare il suo singolare progetto. Danneggiata, abbandonata, senza motore. Ora un mix di tre auto diverse: una trasformazione al limite del surreale. Offerte auto nuove La Mia Auto: tutte le notizie Motori: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA

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