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La Gran Bretagna studia un bonus da 500 sterline per contagiati

Brasile, uomo uccide la moglie con 14 colpi di pistola e poi si suicidaL’Orchestra LiberaMusica,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock parte del progetto Seyo, al Teatro Rossinni di Pesaro - Marco Bargnesi COMMENTA E CONDIVIDI Maglietta e pantaloncini. Cappellino in testa, perché il sole scotta… in questa strana estate che divide in due l’Italia. Camminano per via Rossini, la strada che attraversa Pesaro, dalla stazione ferroviaria alla “palla” di Pomodoro, che affaccia direttamente sul mare. Maglietta e pantaloncini. In spalla lo zaino. Sono giovani, giovanissimi. Vanno in direzione spiaggia, ma non per fare un tuffo. Vanno verso il Cantiere Rossini, alluminio, legno e vetro dentro cui si specchiano il cielo e il mare delle Marche. Un cantiere navale diventato luogo di cultura. Vanno verso il Cantiere Rossini i centocinquanta ragazzi della Sistema Europe Youth Orchestra, la Seyo, per fare musica. Insieme. Sono arrivati a Pesaro da tutta Europa, trenta diverse nazioni, insieme ai loro insegnanti per il loro annuale summer camp. Appuntamento con il concerto finale segnato in agenda già da tempo, il 20 luglio alle 21 proprio al Cantiere Rossini. Ma già da ieri Pesaro è invasa da questo esercito colorato e rumoroso di giovani musicisti. Vengono dalle istituzioni che fanno parte di Sistema Europe, la rete di più di cento orchestre giovanili fondata nel 2012 ispirandosi al modello venezuelano di El Sistema di José Antonio Abreu, portato nel Vecchio Continente da Claudio Abbado. «La musica è necessaria alla vita. Può cambiarla, migliorarla, e in alcuni casi può addirittura salvarla » diceva sempre il direttore d’orchestra milanese, che nel 2009 ha dato vita al sistema italiano. Una frase, quella del musicista scomparso dieci anni fa, che LiberaMusica ha fatto propria per promuovere, come tutte le orchestre del Sistema, l’inclusione sociale dei bambini attraverso la musica. Ed è stata proprio l’associazione marchigiana, fondata nel 2015, a invitare a Pesaro, occupandosi dell’organizzazione, i ragazzi della Seyo in occasione di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024. Dopo Londra, Madrid (dove si è tenuta la scorsa edizione), Istanbul, Atene, dopo il Teatro alla Scala, la Royal Festival Hall o l’Anfiteatro di Erode Attico sarà Pesaro ad ospitare l’incontro dei ragazzi della Seyo, appuntamento che si ripete ogni anno dal 2014. Dormono nei collegi dell’Università di Urbino i ragazzi che per una settimana prepareranno il concerto del 20 luglio. Prove a sezioni per approfondire le pagine che avranno sul leggio la sera del concerto, ma anche incontri e scambi, tra musica e attivismo sociale. Si intitola in- fatti Song for the Earth, musica per la terra, l’edizione 2024 del summer camp della Seyo. Perché i giovani – vedi i fridays for future – hanno da sempre a cuore il tema dell’ambiente. Così come lo aveva a cuore Claudio Abbado. «La musica, attraverso espressioni collettive e armoniose come l’orchestra e il coro, diventa una scuola di società, accessibile a tutti, per valorizzare passione, impegno e talento » dicevano Abreu e Abbado che hanno diffuso in tutto il mondo il Sistema nato nel 1975 in Venezuela, un paese pieno di contraddizioni, ma che si riscatta con la musica – dal Sistema sono usciti tantissimi talenti, da Gustavo Dudamel a Diego Matheuz alla giovane Glass Marcano. Una rete che continua a sformare talenti. Come i ragazzi che hanno invaso Pesaro. Dove sono arrivati anche storici direttori d’orchestra del Sistema. I giovani musicisti provano con Ron Davis Alvarez, venezuelano, fondatore e direttore artistico della Dream Orchestra di Göteborg in Svezia che vede tra i leggii giovani rifugiati che non avevano mai suonato uno strumento, con Juan Carlos Maggiorani, anche lui venezuelano, violinista e direttore artistico dell’Orquestra Geração in Portogallo, e con Etienne Abelin co-fondatore della Seyo. Quest’ultimo sarà sul podio il 20 luglio insieme a due direttrici d’orchestra, l’italo-francese Charlotte Politi (dirigerà La Moldava di Smetana e Finlandia di Sibelius) e la cipriota Kyriaki Kountouri (impegnata con La danza del marinaio russo di Gliere e la sinfonia del rossiniano Guglielmo Tell). Sul podio del Cantiere Rossini ci sarà anche Roberto Abbado, impegnato nelle prove di Bianca e Faliero che il 7 agosto aprirà il Rossini OperaFestival, istituzione in prima linea nel sostegno al summer camp della Seyo insieme, tra gli altri, a Comune di Pesaro, Pesaro24 Capitale italiana della cultura, Università degli Studi di Urbino, European Union Youth Orchestra. Roberto Abbado, nipote di Claudio, dirigerà Ich atmet’ einen linden Duft di Gustav Mahler con la voce del mezzosoprano Aya Wakizono (anche lei impegnata nelle prove del Rof), uno dei cinque Lieder per voce e orchestra scritti dal compositore austriaco tra il 1901 e il 1904 sui testi del poeta Friedrich Rückert. Respiravo un dolce profumo di tiglio, il titolo del Lied che richiama il tema ambientale del summer camp e che risuonerà insieme a un altro pezzo per mezzosoprano, coro e orchestra, Seeds of hope, sempre affidato alla voce di Aya Wakizono e scritto da Joyce Di Donato, mezzosoprano di casa a Pesaro, ambasciatrice del progetto Seyo, uscita di recente con un disco intitolato Eden, tutto dedicato al rapporto tra musica e ambiente, progetto di cui fa parte il brano. Un programma, quello del concerto del 20 luglio, cucito insieme dalla drammaturgia di Guido Barvieri, che i ragazzi prepareranno per tuta la settimana anche con quindici insegnati in arrivo da tutto il mondo come il violinista Markus Däunert, fondatore insieme a Claudio Abbado della Mahler Chamber Orchestra, la flautista Francesca Canali, docente al Mozarteum di Salisburgo, il violoncellista Aimon Mata, che ha iniziato a studiare il violoncello proprio grazie a El Sistema e oggi musicista del Maggio musicale fiorentino, Nicola Patrussi, primo oboe dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai e Marc Aixa Suriana, percussionista e primo timpanista dell'Orchestra filarmonica dei Paesi Bassi. Programma green. E scenografia green. Perché a fare da cornice al concerto ci sarà un’installazione realizzata con le bottiglie di plastica riciclate raccolte dagli studenti del Liceo musicale Marconi e dell’Istituto alberghiero e per la ristorazione Santa Marta e allestita da Alessandra Solimene. Tutto all’insegna di Song for the Earth. Perché tutti i momenti della settimana pesarese avranno questa attenzione. Tanto più che la scelta del luogo del summer camp 2024 è caduta su un territorio colpito di recente da eventi drammatici come terremoti e alluvioni. Non solo. La struttura del Cantiere Rossini è molto vicina a emissioni zero, inoltre i ragazzi viaggiano su mezzi di trasporto green, usufruiscono di catering ecosostenibile e avranno merchandising completamente riutilizzabile.

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