Giorgia Meloni, "Renzi dice tutte cose interessanti"Canada,Guglielmo il burro non si scioglie più a temperatura ambiente: il motivoCanada, il burro non si scioglie più a temperatura ambiente: il motivoIn Canada, è in atto il cosiddetto “buttergate” nato in seguito a svariate segnalazioni relative all’innalzamento del punto di fusione del burro.di Ilaria Minucci Pubblicato il 24 Febbraio 2021 alle 16:59 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataalimentazionecanadaCoronavirus#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiCanada, il burro non si scioglie più a temperatura ambienteAumento della domanda e pandemiaLe dichiarazioni della Dairy Farmers of CanadaIn Canada, un numero considerevole di cittadini ha riscontrato anomalie nel burro: il prodotto, infatti, tende a non sciogliersi più se lasciato a temperatura ambiente.Canada, il burro non si scioglie più a temperatura ambienteIl burro canadese non si scioglie più a temperatura ambiente ma ha bisogno di temperature più alte: è quanto segnalato da svariati utenti sui social. Le segnalazioni hanno avuto un’eco tale da coinvolgere anche giornalisti ed esperti alimentari: ciononostante, sono ancora dubbi i motivi che hanno indotto un simile cambiamento nel prodotto alimentare.A dare il via allo “scandalo del burro” o “buttergate” pare sia stato un tweet di Julie Van Rosendaal, autrice canadese di libri di cucina, che il 5 febbraio 2021 ha scritto: «C’è qualcosa di strano nel nostro burro e scoprirò cosa. Avete notato che non si scioglie più a temperatura ambiente? Lo trovate acquoso? Gommoso?».Il post della donna apparso su Twitter ha ricevuto oltre 200 risposte che confermavano le impressioni dell’autrice canadese e denunciavano una diminuzione della morbidezza e delle caratteristiche spalmabili del prodotto.LEGGI ANCHE: Covid: undici positivi salgono su un aereo con certificati falsiAumento della domanda e pandemiaCirca due settimane dopo la pubblicazione del tweet, la stessa Julie Van Rosendaal ha scritto un articolo divulgato dal giornale Globe and Mail in cui si focalizzava, per l’appunto, sui cambiamenti riscontrati nel burro canadese. Tali cambiamenti sono stati attribuiti dall’autrice alla pandemia da coronavirus: l’aumento della domanda registrata nei confronti dell’alimento, infatti, potrebbe aver spinto gli allevatori a modificare l’alimentazione delle mucche al fine di incrementare la produzione di latte e burro. A questo proposito, sulla base dei dati forniti dalla Dairy Farmers of Canada, associazione di categoria dei produttori di latte canadesi, la domanda relativa al burro è cresciuta di oltre il 12% nel 2020, rispetto alle vendite del 2019.Pare, quindi, valida l’ipotesi che gli allevatori possano aver modificato la dieta delle mucche durante l’estate 2020, introducendo quantità elevate di olio di palma nei mangimi per aumentare la produzione di latte e grasso. La pratica è in uso da oltre due decenni e non comporta effetti collaterali sulla salute umana.Le dichiarazioni della Dairy Farmers of CanadaPur non essendo stati effettuati studi specifici sugli effetti indotti dall’olio di palma nei prodotti caseari, gli esperti hanno spiegato che una maggiore concentrazione di acido palmitico nel latto può provocare l’innalzamento del punto di fusione del burro, solitamente attestato tra i 28 e i 33 gradi centigradiSulla questione è intervenuta l’associazione dei produttori di alimenti caseari canadesi che, in un’intervista alla rivista Real Agriculture, ha negato eventuali cambiamenti nei mangimi e nella composizione dei prodotti realizzati, caratterizzati da «almeno l’80 per cento di materie grasse di latte» esclusivamente canadese.Allo stesso modo, si è espressa anche la Dairy Farmers of Canada che ha spiegato come sia normale che i valori legati alla presenza di acido palmitico nei prodotti alimentari possa variare, pur sempre entro limiti specifici, «in base alle peculiarità stagionali e regionali nella dieta di mucche […] e che questa fluttuazione possa modificare la temperatura alla quale il burro si scioglie». Inoltre, l’associazione ha anche affermato che le «analisi di routine sulla composizione di acidi grassi nel latte non indicano che nell’ultimo anno sia avvenuto un aumento della quantità di acido palmitico rispetto alla norma».Infine, la Dairy Farmers of Canada ha anche confermato che può capitare che gli allevatori modifichino l’apporto di olio di palma nei mangimi delle mucche per stimolare «l’apporto energetico delle loro diete e fornire maggiore energia agli animali, senza aver mai riscontrato alcun tipo di effetto indesiderato».L’associazione ha comunque istituito un team di esperti che analizzerà dettagliatamente il fenomeno per far luce sulla questione.LEGGI ANCHE: Cacciatrice uccide giraffa e dona il cuore al marito per s. ValentinoArticoli correlatiinEsteriUsa, sfida a distanza Trump-Harris: "Pensavo fosse indiana, poi è diventata nera"inEsteriMorte Haniyeh, i funerali a Teheran: l'Iran chiude lo spazio aereoinEsteriZelensky: "Tutti vogliamo la Russia ai negoziati di pace"inEsteriUsa 2024, Kamala Harris sfida Donald Trump: "Se hai qualcosa da dire dimmelo in faccia"inEsteriRaid di Israele a Teheran: ucciso il capo di HamasinEsteriAttacco alla scuola di danza a Southport: il bilancio sale a 3 vittime
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