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Conte all'Ikea: la battuta sui commessi leghisti

Roberto Speranza: "Nuovo dpcm dopo il 7 settembre"L’ex presidente della Generalitat catalana,analisi tecnica promotore del referendum per l’autonomia, è tornato in Spagna molto tempo dopo la sua fuga. Ha espresso il desiderio di partecipare alla seduta inaugurale del parlamento, dove si è recato scortato dai suoi sostenitori. Ma poi, dopo un breve comizio all’esterno, non è entrato in aula e non si sa dove si trovi. La polizia: scattata un’operazione per arrestarloCarles Puigdemont, ex presidente della Generalitat catalana, è ritornato in Spagna, dove rischia di essere arrestato, dopo 7 anni dalla sua fuga. Il leader indipendentista catalano è riuscito ad arrivare a Barcellona e a raggiungere il Passeig de Lluís Companys, dove il suo partito indipendentista Junts ha organizzato una manifestazione di benvenuto. Puigdemont ha attraversato la folla dei suoi sostenitori scesi in piazza e ha tenuto un breve comizio.«Oggi sono qui per ricordare che ci siamo ancora», ha detto una volta presa la parola, «non abbiamo diritto a rinunciare, perché il diritto all'autodeterminazione è dei popoli» ha detto. «Sono sette anni che ci perseguitano per aver voluto ascoltare la voce del popolo catalano, sono anni che è iniziata una durissima repressione», ha detto Puigdemont. «Hanno trasformato l'essere catalano in qualcosa di sospetto». MondoIl candidato socialista Salvador Illa ha vinto le elezioni in CatalognaL’operazione della poliziaPoi, i suoi sostenitori lo hanno scortato verso il parlamento: Puigdemont ha espresso la volontà di partecipare oggi alla sessione d'investitura in cui si prevede l'elezione del socialista Salvador Illa come nuovo governatore della Catalogna, ma alla fine non ha fatto ingresso in parlamento, né è stato visto in altri locali adiacenti dai giornalisti. La plenaria per l'investitura di Illa è poi iniziata, in un clima di grande incertezza. I Mossos d'Esquadra (corpo di polizia locale della Catalogna) hanno assicurato a diversi media spagnoli che, per il momento, Puigdemont non è stato arrestato, ma sarebbe scattata un'operazione di polizia proprio per cercare di individuare e prendere in custodia l'ex presidente della regione. Un agente della polizia catalana è stato arrestato perché avrebbe favorito la fuga del leader secessionista.Secondo quanto riportato da La Vanguardia, si sospetta che Carles Puigdemont abbia lasciato la zona dove si trovava a Barcellona in auto: la polizia sta effettuando controlli su tutti i veicoli in partenza per la Francia alla frontiera di La Jonquera.Fonti dell'area di sicurezza e ordine pubblico del governo catalano hanno riferito all’Ansa che la polizia aveva intenzione di patteggiare con Puigdemont un "arresto tecnico" dopo il suo intervento in pubblico davanti a centinaia di simpatizzanti. Il piano era quindi evitare, per questioni di ordine pubblico, che il momento della cattura in virtù del mandato giudiziario in vigore avvenisse di fronte alla folla.In quelle circostanze, tuttavia, Puigdemont avrebbe «deciso di ripartire». Come mostrano immagini della tv pubblica spagnola Tve, controlli degli agenti catalani per intercettare il leader secessionista sono attivi sia a Barcellona sia fuori città.Nel frattempo, nei pressi del Parlamento regionale catalano, ci sono stati momenti di tensione tra alcuni manifestanti e il cordone di agenti presente. A poca distanza ha avuto luogo anche una manifestazione di sostenitori del partito ultraconservatore Vox, che invoca l'arresto di Puigdemont e denuncia la "passività" delle autorità dopo il suo arrivo a Barcellona. EuropaIn Spagna i deputati approvano l’amnistia. Ma per Sánchez la Catalogna è una spinaFrancesca De BenedettiLe reazioni«Un'umiliazione insopportabile. Ancora una volta. È doloroso assistere in diretta a questa situazione delirante di cui il premier Pedro Sánchez è il massimo responsabile», scrive su X il leader dell'opposizione spagnola, il popolare Alberto Núñez Feijóo. «Danneggiare così l'immagine della Spagna è imperdonabile».Il portavoce del gruppo di Junts al Parlamento catalano, Albert Batet, ha affermato invece che il partito spera che «prima della fine» della sessione d'investitura di Salvador Illa al Parlamento catalano Puigdemont possa «esercitare il suo diritto» e votare. Intervenendo in aula, Batet ha accusato i giudici spagnoli di rifiutarsi di applicare la legge di amnistia e ha accusato il governo Sanchez di «indolenza». Il portavoce di Junts ha poi ringraziato i cittadini catalani per aver «partecipato» questa mattina al «ritorno di Puigdemont» e ha condannato le «cariche della polizia alle porte del Parlamento catalano contro civili che manifestano per il ritorno» del leader indipendentista, definendole «sproporzionate».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi

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