European Focus 15. L’Europa senza neveLa serie taiwanese che racconta un’ipotetica invasione della CinaUscirà in autunno ma è già uscito un trailer lungo 17 minuti,ETF che è molto molto realistico e ha impressionato i taiwanesi Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostUno screenshot del trailer di Zero DayNelle ultime settimane a Taiwan si è parlato molto dell’uscita del trailer di Zero Day, una serie tv che immagina come potrebbero andare i giorni che precedono l’invasione dell’isola da parte della Cina: pur essendo una serie di finzione, Zero Day è ritenuta particolarmente realistica, e ha suscitato un dibattito notevole. Taiwan si governa autonomamente da oltre 70 anni, ma la Cina continua a considerarla una provincia ribelle che dovrà essere annessa per vie pacifiche o con la forza: un’invasione non è ritenuta imminente, ma il trailer di Zero Day ha comunque impressionato il pubblico taiwanese.Il trailer è insolitamente lungo, dura una ventina di minuti. Si apre con la notizia dell’imposizione da parte della Cina di un blocco aereo e navale su Taiwan, con la scusa di una missione di soccorso per un aereo militare che stava sorvolando le acque territoriali taiwanesi e che sarebbe improvvisamente sparito. L’isola di Taiwan è improvvisamente isolata: non arrivano più rifornimenti, il sistema finanziario collassa, gli sportelli delle banche non danno più contanti. Ci sono interruzioni nella distribuzione di corrente elettrica, dell’acqua e nelle comunicazioni e molte persone abbandonano il paese.La possibilità di un blocco navale dell’isola è ritenuta la più probabile anche tra gli esperti militari, secondo cui un’invasione di Taiwan da parte della Cina potrebbe iniziare proprio in questo modo.Il trailer, poi, si concentra non tanto sui combattimenti e sulle manovre militari, quanto sulle campagne di disinformazione e propaganda con cui la Cina cerca di piegare ogni tentativo di resistenza dei taiwanesi.A un certo punto un discorso del presidente del governo uscente (nella serie a Taiwan si sono appena tenute le elezioni e quindi si trova in una fase di transizione tra due governi) viene sostituito con un deepfake in cui il presidente stesso dichiara guerra alla Cina, dando ai cinesi una scusa per l’invasione. Poi la trasmissione viene interrotta da una presentatrice della tv cinese, che con un sorriso fisso invita i cittadini a rimanere calmi, a seguire le indicazioni dell’esercito invasore e a segnalare eventuali attivisti pro-indipendenza.Il trailer si chiude sul giorno zero, quello dell’invasione appunto, annunciato a reti unificate da un messaggio cinese che dice: «Siamo parte della stessa famiglia» e che consiglia di arrendersi.Sebbene si tratti di una storia immaginaria, Zero Day è considerato un racconto abbastanza realistico di come potrebbe avvenire una vera invasione cinese di Taiwan, un’isola a 180 chilometri di distanza dalla costa cinese di cui la Cina rivendica la sovranità e con cui intrattiene rapporti ambigui e intimidatori.Semplificando molto, Taiwan è stata per secoli una provincia remota dell’impero cinese, poi è stata conquistata dai giapponesi a inizio Novecento e poi è diventata la sede del governo del Kuomintang, che aveva perso la guerra civile in Cina contro il Partito comunista e si era rifugiato lì sperando un giorno di tornare a controllare l’intero paese. Questo non accadde mai: Taiwan è stata governata fino agli anni Ottanta dal regime autoritario del Kuomintang e da allora ha sviluppato sempre di più una sua identità libera e indipendente dalla Cina.Oggi è uno stato a riconoscimento limitato ma che gode di fatto di una sovranità piena e anzi è considerato una democrazia vivace e libera. La Cina però non ha mai abbandonato le sue rivendicazioni, e mantiene un atteggiamento molto aggressivo nei confronti di Taiwan, che minaccia regolarmente con esercitazioni militari e intimidazioni di vario genere. I rapporti tra i due paesi sono peggiorati ulteriormente quando a maggio è stato eletto presidente Lai Ching-te, del Partito Progressista Democratico, noto per le sue posizioni molti critiche nei confronti dell’ingerenza cinese su Taiwan.– Leggi anche: Che rapporto hanno Taiwan e la CinaZero Day, che tratta un tema estremamente delicato, ha trovato un certo sostegno tra le autorità taiwanesi. Ha ricevuto dei finanziamenti a sostegno dell’industria cinematografica dal ministero della Cultura e ha ottenuto il permesso di girare alcune scene negli uffici del palazzo presidenziale e a bordo di una vera nave militare, con l’assenso dell’esercito. Questo potrebbe essere un segno che la strategia di comunicazione del nuovo governo è diversa da quella dei precedenti, che hanno sempre cercato di bilanciare la necessità di rendere chiaro il livello di allarme tra la popolazione, in modo da giustificare gli investimenti nella difesa, ma al tempo stesso non spaventarla per non rischiare troppo allarme o di influire sugli investimenti stranieri sull’isola.La serie è stata inoltre finanziata tra gli altri anche da Robert Tsao, un imprenditore molto influente, fondatore di una grossa azienda produttrice di semiconduttori – l’industria d’eccellenza più rappresentativa del paese – che già in passato aveva sostenuto con decine di milioni di dollari la difesa taiwanese. In Cina invece le notizie riguardanti la serie sono state censurate sui social media.Zero Day è una serie di dieci episodi, ognuno diretto da un regista diverso e con una storia indipendente (ma con sempre la stessa vicenda a fare da sfondo). Le riprese sono cominciate a marzo e dovrebbero concludersi a novembre, mentre l’uscita è prevista per l’anno prossimo. Le trattative per l’uscita internazionale su Netflix o altre piattaforme di streaming sono attualmente in corso.Tag: cina-taiwanMostra i commenti
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