Sardine a Parma, 7mila persone riempiono piazza del DuomoEconomia>Chi ha tempo non perda tempoChi ha tempo non perda tempoL’emergenza è soprattutto nell’economia reale. Senza risposte immediate,analisi tecnica l’Italia rischia di affondare più veloce dei barconi.di Alessandro Plateroti Pubblicato il 14 Novembre 2022 alle 10:51 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataGli editoriali#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}La forza di un Paese è la credibilità del suo governo. Ma nel caso dell’Italia, dove la fragilità dei governi ha sempre tolto slancio al Paese, sono imprese e famiglie a dare forza al sistema: e per far ripartire l’Italia, nessuno può essere lasciato indietro.La crisi delle imprese e del lavoro sono emergenze su cui si gioca non solo la credibilità della nuova maggioranza di governo, ma il futuro dell’intero Paese: senza risposte immediate, l’Italia rischia di affondare più veloce dei barconi.Gli impegni che attendono il governo sono enormi, e vanno ben oltre i dossier industriali più controversi e mai risolti come il futuro di Alitalia o il controllo di Telecom Italia: in campo finanziario, per esempio, il caso Montepaschi pesa ancora come un macigno sul Tesoro.Ma, in realtà, l’emergenza è soprattutto nell’economia reale: al ministero dello Sviluppo economico sono attualmente aperti 73 tavoli di crisi, per complessivi 95mila lavoratori. Di questi, 27 sono di monitoraggio, deputati cioè a verificare il buon esito dei percorsi di reindustrializzazione e rilancio (tra i più significativi, quelli di Bosch, Caterpillar, Corneliani, Elica, Natuzzi e Sicamb), mentre gli altri 46 sono vertenze del tutto incerte, che potrebbero risolversi in nuove prospettive di sviluppo oppure in drammatiche chiusure e licenziamenti collettivi. Queste 73 vertenze riguardano le società con più di 250 dipendenti: sotto quella soglia le difficoltà delle singole imprese vengono affrontate a livello territoriale o regionale.In altre parole, la sfida della ripresa passa attraverso un universo di medie e piccole aziende alle prese oggi anche con la rapida impennata della bolletta energetica, i cui numeri sono impossibili da calcolare con esattezza. E, insieme agli imprenditori, ci sono centinaia di migliaia di lavoratori che temono di non poter assicurare un futuro a sé e alle proprie famiglie. È un’Italia di cui tutti, non solo il governo, dovremmo interessarci molto, molto di più.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
M5S in Emilia Romagna potrebbe non presentarsi alle RegionaliAbascal, leader di Vox, parla del rapporto con Giorgia Meloni Matteo Salvini commenta l'aggressione al sindaco di MassaAbascal, leader di Vox, parla del rapporto con Giorgia MeloniIl sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino è stato arrestato