Migranti, il duro attacco di Orban: "Patto di Bruxelles è fallito"Nel giorno libero della tournée del Milan negli Usa,VOL il francese si è svegliato alle 5 ed è andato a New York a fare shopping per i compagni... Dal nostro inviato Luca Bianchin 6 agosto - 08:43 - MILANO Yacine Adli nel giorno libero della tournée del Milan negli Stati Uniti si è svegliato alle 5. E’ andato a New York, a un’ora di distanza dall’hotel del Milan in New Jersey, ed è tornato con un carico: ha comprato una maglia Nba per ogni compagno, con abbinamenti studiati, e le ha distribuite alla squadra. Ovviamente non conta la spesa – se lo può permettere – ma il gesto. Yacine Adli è alla seconda estate consecutiva in cui sembra vicino a lasciare il Milan, eppure in spogliatoio ha un ruolo speciale. Molti compagni, se chiedi, raccontano che Yac è più saggio di loro, e se può aiuta. Non è un leader vocale in campo, ma è uno dei più preziosi nel gruppo. E poi, aggiungerebbero i tifosi, è innamorato del Milan: nell’ultima stagione è stato uno dei preferiti della Curva. IL PIU' MIGLIORATO— Per gli appassionati di Nba: prima di parlare delle maglie, due parole sul momento di Adli. A maggio 2023, quando era completamente ai margini della squadra, il francese col 7 organizzò una grigliata a casa, con giochi per i figli suoi e dei compagni. Il senso era chiaro: non abbiamo difeso lo scudetto, io non ho giocato quasi mai ma non mi lamenterò, sono felice di essere con voi. Un mese dopo disse “no, grazie” ad Eintracht e altre squadre interessate, scegliendo di giocarsi il futuro al Milan. Salì all’ultimo momento sull’aereo per la tournée – altri, da Origi a Saelemaekers, rimasero a terra – e si guadagnò contro pronostico un posto da vice-play. Il resto è memoria: Krunic in rottura con la società, Yacine mandato in campo e pronto a rispondere, il gol alla Roma e San Siro che canta il suo nome. SUL FILO DEL MERCATO— Adli ha ricambiato: ha imparato i cori della Curva e l’ha applaudita quando ha raccolto generi di prima necessità. A SportWeek ha fatto dichiarazioni non banali, oneste: “Sono un calciatore, ma prima di tutto sono un uomo. E come tale voglio essere utile alla mia famiglia e alla società. I soldi li abbiamo, ma non sono tutto. Non ho le gambe forti di uno che ti fa uno scatto di 40 metri e lascia dietro l’avversario, ma capisco i tempi di gioco, ‘vedo’ passaggi che non tutti vedono”. Un anno dopo, però, è di nuovo sul filo. Il Milan ha i posti contati per le liste di Serie A e soprattutto Champions: in Europa al momento è il probabile primo degli esclusi, nonostante una stagione molto buona, con tanti progressi. Pioli, che non lo faceva giocare per i limiti difensivi, nel momento chiave del 2024 lo ha citato come il miglior centrocampista del Milan a leggere le traiettorie e intercettare. Difficile vedere un cambio di scenario così netto. Gioca a Fantacampionato, il fantaconcorso di Gazzetta con 300.000€ di montepremi! Sfida i migliori fantallenatori d’Italia. Per iscriverti CLICCA QUI JORDAN PER MAIGNAN— E allora, un anno dopo, Yacine Adli resta fedele alle sue idee: nel momento difficile, invece di lamentarsi, fa qualcosa per il gruppo, anche perché ha un legame molto forte con compagni come Bennacer, Thiaw e Chukwueze. Nel 2023-24 tormentato del Milan, è stata la qualità migliore: lo spogliatoio, al netto di qualche episodio, è rimasto unito. La decisione di lasciare il 7 a Morata e le maglie comprate a New York si spiegano anche così. A Maignan ha regalato quella di Michael Jordan: Mike per Mike. A Luka Jovic, quella di Nikola Jokic: oltre la quasi omonimia, c’è il legame serbo. A Tijjani Reijnders, quella di LeBron James: giocatori all around con anima da playmaker. Meno leggibili altri abbinamenti – Ja Morant per Leao, Wembanyama per Pobega – ma il senso resta: c’è un pensiero dietro al regalo. Sono piccole cose, ma aiutano lui a essere parte del gruppo e, soprattutto, la squadra a vincere. Milan: tutte le notizie Serie A: tutte le notizie Calcio: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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