La premier francese Elisabeth Borne si dimette:La nazionale di Santiago Denia vince 5-3: la doppietta di Camello manda in estasi gli spagnoli,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock a Henry non basta il 3-3 in pieno recupero Alessandro Grandesso 9 agosto 2024 (modifica alle 23:25) - PARIGI GETTY Thierry Henry aveva trovato il soprannome giusto per i suoi giocatori: “fous”. Pazzi. E in questa pazza finale, pazza è stata questa Francia andata in vantaggio con Millot, prima di scendere negli inferi nel giro di dieci minuti, incassando tre reti (doppio Fermin e Baena), per poi tornare a galla nella ripresa, dominando e togliendo temporaneamente dal collo della Spagna la medaglia d'oro, con Akliouche e Mateta dal dischetto nei minuti di recupero. Ma ai supplementari, la banda di Santiago Denia si è scrollata via il torpore del secondo tempo e ha conquistato il gradino più alto del podio, con i sigilli spietati, in apertura e chiusura, di Camello. Due gol che valgono un altro titolo olimpico, dopo quello di Barcellona 92. CAMBI— La Francia invece sperava di tornare sull'Olimpo a quarant'anni dall'impresa di Los Angeles, nell'estate in cui i Bleus avevano pure vinto l'Europeo. E proprio al Parco dei Principi. E proprio contro la Spagna che si è vendicata soffrendo, bissando in più l'Europeo vinto il mese scorso, tra l'altro sbattendo fuori i Bleus in semifinale. Sotto gli occhi dei due c.t. delle nazionali maggiori De La Fuente e Deschamps, Denia mantiene comunque tutto uguale, come ai quarti e in semifinale. Henry invece cambia due dei suoi “pazzi” rispetto alla semifinale scavallata ai supplementari e in rimonta contro l'Egitto. A centrocampo così tornano dopo la squalifica Koné e soprattutto Millot, espulso dopo la rissa con l'Argentina ai quarti, strascico delle polemiche a sfondo razzista tra i due Paesi. VANTAGGIO— Ed è proprio il giocatore dello Stoccarda a sbloccarla dopo 11'. Un sinistro piazzato da destra, neanche troppo forte ma che Tenas, l'unico “parigino” in campo, sbuccia banalmente. Vantaggio comunque meritato per i padroni di casa, entrati con il piglio giusto in partita, aggressivi e anche duri. Mentre la Spagna appare impacciata, incapace di tenere palla, allargando troppo le linee e quindi facilitando la verticalità francese. Il gol però sveglia gli spagnoli che al primo affondo fanno la differenza proprio nella gestione degli spazi. E con la lungimiranza del solito Fermin che si fa trovare nel cuore dell'area per prolungare in rete il servizio da destra dell'altro campione d'Europa Baena. Il blaugrana viene lasciato colpevolmente libero da Lubeka e Badé (18'). La Francia accusa il colpo e sparisce. Ne approfitta la Spagna che raddoppia già al 25' in modo scolastico stavolta: cross da destra di Miranda per Ruiz che impegna Restes, sulla respinta puntuale Fermin che mette dentro. Come 3' dopo fa Baena, ma su punizione, dal vertice sinistro dell'area, pennellata sopra la barriera. Ed è 3-1, senza neppure dare l'impressione di forzare, neanche quando la Francia esce dal tunnel e tenta di riaprirla nel recupero, censurata da Tenas.Gioca a Fantacampionato, il fantaconcorso di Gazzetta con 300.000€ di montepremi! Sfida i migliori fantallenatori d’Italia. Per iscriverti CLICCA QUI PAZZIA— Nella ripresa, la Francia, spinta dal pubblico, prova a sfruttare le ali come mai aveva fatto nella prima frazione. Ma soprattutto ci mette il fisico e anche il mentale per amministrare alto il pallone, tenendo lontana dalla propria area la Spagna, costretta a dei contropiedi contro natura. Al 12' il primo spunto costruttivo, con il cross da sinistra di Truffert e Koné che di testa scheggia la traversa. La svolta arriva pure con i cambi di Henry. Al 23' Akliouche, subentrato a Chotard, prova a fotocopiare il primo gol spagnolo, ma Mateta è meno preciso e più prevedibile di Fermin. E poi Koné, scambiando con Kalimuendo, inserito per Lacazette, costringe Tenas a un altro miracolo (27'). Ma il gol arriva lo stesso, al 34', su punizione decentrata a destra di Olise che sfila tra i piedi di Akliouche e finisce nell'angolino lontano. Il tutto per un finale da “fous”, da pazzi. Allo scadere il colpo di scena, con il rigore inizialmente non visto dall'arbitro brasiliano Abatti, ma concesso dal Var per il fallo su Kalimuendo, trattenuto in area da Turrientes. Dal dischetto Mateta manda tutti ai supplementari con il suo quinto sigillo nella competizione (48'). Anche perché la traversa salva la Francia dal tiro vendetta di Turrientes (52'). La vendetta spagnola però arriva lo stesso con Camello che dopo 10' viene imbeccato in area e freddamente punisce di nuovo Restes, come all'ultimo minuto, con uno spartano ma dorato contropiede. Calcio: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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