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Elezioni amministrative a Salerno, la pornostar Priscilla Salerno scende in politica

Green pass, le nuove regole del decreto Covid: obbligo di certificato per bar e ristoranti al chiusoIl presidente uscente e il suo sfidante hanno ottenuto i delegati necessari per ricevere formalmente la nomination durante le convention estive dei loro partiti,analisi tecnica che per i Repubblicani sarà dal 15 al 18 luglio a Milwaukee, mentre per i Democratici dal 19 al 22 agosto a ChicagoIl presidente Usa Joe Biden e il suo avversario repubblicano Donald Trump hanno raggiunto il numero necessario di delegati del loro partito, rispettivamente Democratico e Repubblicano, nelle elezioni presidenziali di novembre. Le primarie si sono tenute in Georgia, Mississippi, Washington e Hawaii. Mentre Biden ha raggiunto quota 1972 delegati in Georgia – dicendosi «onorato» – Trump ha avuto successo a Washington arrivando a 1215 delegati. «Ci riprenderemo il paese», ha detto, dopo aver ottenuto la terza nomination di fila, impresa in cui non era ancora riuscito nessuno.Il repubblicano infatti si è aggiudicato le primarie nel Mississippi, in Georgia e nello stato di Washington. Il democratico invece in Georgia e Mississippi. In questo modo sono quindi stati eletti i delegati che, in base al funzionamento del sistema elettorale statunitense, parteciperanno alle convention nazionali dei partiti e voteranno, in quell’occasione, i candidati presidente.Le conventionIl congresso dei Repubblicani si terrà dal 15 al 18 luglio a Milwaukee, quello dei Democratici dal 19 al 22 agosto a Chicago. Con la giornata di ieri, il mini Super Tuesday, entrambi i candidati hanno raggiunto il quorum, diventando presumptive nominee, candidati in pectore, in attesa di ricevere formalmente la nomination alle convention estive, dove si discuteranno i programmi elettorali. Le primarieTrump è rimasto solo nella corsa alle primarie repubblicane, dopo l’uscita della principale sfidante Nikki Haley, che aveva vinto le primarie solo nel Vermont e a Washington DC. Biden invece ha un’opposizione meramente simbolica, non ha candidati forti che abbiano una concreta possibilità di ottenere la nomination alla convention. Questi risultati danno il via a una campagna elettorale per le presidenziali del 2024, quando per la prima volta in quasi 70 anni, ci sarà una rivincita tra due candidati. MondoNikki Haley abbandona, ma non sostiene Trump. Gli Usa non sono un paese per moderatiMatteo Muzio© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi

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Economista Italiano