A Gerusalemme ucciso dalla polizia israeliana un 19enne palestineseRicercatori australiani hanno compiuto un passo avanti significativo verso un semplice esame del sangue che sarà in grado di rilevare il rigetto di organi trapiantati (reni,Campanella fegato, polmoni o cuore).Prima volta. Si tratta della prima identificazione (descritta in questo studio) di biomarcatori disfunzionali comuni a molteplici organi trapiantati, che apre la strada a un potenziale esame del sangue per la diagnosi precoce del rigetto in tutti i trapianti - uno strumento attualmente inesistente. Scienza Consumare alcol ad alta quota fa male al cuore Ulteriori ricerche potrebbero consentire a questi biomarcatori di distinguere anche tra diversi tipi di rigetto: problemi immunitari, insufficienza di sangue all'organo o riparazioni cellulari anomale.Il tutto acquista una prospettiva ancor più significativa se si considera il rigetto può avvenire in qualsiasi momento dopo l'intervento, anche a distanza di anni, rappresentando una minaccia costante per i pazienti.Addio biopsia? Finora i medici sospettano un rigetto quando ci sono segni di malfunzionamento dell'organo. Tuttavia a volte i pazienti non mostrano sintomi prima del suo insorgere, e l'unico modo per avere una diagnosi certa è sottoporre un paziente "sospetto" a una (invasiva) biopsia. Scienza Bastano 8 minuti di rabbia per aumentare il rischio di un attacco di cuore «Questa scoperta è fondamentale per sviluppare strategie volte a migliorare il tasso di successo di tutti i trapianti», spiega lo statistico Harry Robertson dell'Università di Sydney che ha guidato lo studio. Attualmente il tasso di successo a lungo termine di un trapianto varia a seconda dell'organo: 59% per i polmoni, 80% per il fegato, 82% per i reni e 73% per il cuore.Meno ansia. Un test del sangue affidabile per monitorare il rigetto potrebbe dunque migliorare queste performance e ridurre l'ansia costante provata dalla maggior parte dei pazienti che hanno ricevuto un trapianto di organo.
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