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“Strage” di mucche in cascina, tutte accoltellate e senza un perché

Un pezzo di verità: oggi l'autopsia sul corpo di Giovanna, morta di partoVilla San Giovanni,criptovalute 17 lug. (askanews) – “Il vertice G7 del Commercio si chiude con grande soddisfazione da parte di tutti. Abbiamo approvato la dichiarazione finale all’unanimità, un documento che rappresenta una forte presa di posizione sulle politiche commerciali e su come favorire un commercio equo”, è “un successo per l’Italia”. Con queste parole il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aperto la conferenza stampa finale del G7 del Commercio che si è svolto a Reggio Calabria e Villa San Giovanni il 16 e 17 luglio, il terzo in questo formato. Al centro della riunione, le crisi internazionali e le loro ripercussioni sul commercio mondiale, la resilienza delle economie globali, la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), l’uso delle nuove tecnologie, la crescita economica e la sostenibilità ambientale e il dialogo con il mondo delle imprese e con i Paesi terzi, sempre nell’ottica di creare un ambiente favorevole all’internazionalizzazione delle aziende italiane. La riforma dell’Omc è stata al centro dei colloqui del G7 del commercio, perché l’Organizzazione “deve avere regole adatte” all’attuale situazione che è cambiata, le attuali norme sono “obsolete”, ha spiegato Tajani sottolineando che “noi lavoriamo per ridurre la presenza di dazi, a meno che non siano indispensabili per garantire la reciprocità”. Temi che sono stati ripresi nella Dichiarazione finale pubblicata al termine della riunione dei ministri presenti che si sono confrontati in diverse sessioni nel resort Altafiumara, a Santa Trada. I ministri hanno discusso “le modalità di riforma e rafforzamento del sistema commerciale multilaterale, con al centro l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc)” e del rafforzamento della “cooperazione rispetto alle sfide comuni, sulla base dei risultati del Vertice del G7 tenutosi in Puglia”, si legge nel testo. “Per rispondere” alle sfide globali “ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica”. “Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo – prosegue la Dichiarazione – – Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa”. Nel testo vengono più volte ricordate le conseguenze delle “persistenti minacce globali, in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden”, che “hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali”. “Stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale”, prosegue la Dichiarazione. Altro tema centrale, sottolineato anche dal ministro, quello della riforma dell’Omc: “Rimaniamo uniti nell’impegno a favore di un sistema commerciale multilaterale basato su regole, orientato al mercato, libero e giusto, aperto, equo, sostenibile, inclusivo e trasparente, che abbia come proprio centro l’Organizzazione mondiale del commercio” e si sottolinea che “sulla scia dei leader del G7, accogliamo con favore, in particolare, la decisione di mantenere la moratoria sui dazi doganali applicati alle trasmissioni elettroniche fino alla 14esima riunione ministeriale e ribadiamo il nostro sostegno a un divieto permanente”. Al G7 del Commercio, ha poi aggiunto il vicepremier, sono stati “tutti soddisfatti per l’organizzazione e le presenze” anche “per i ministri di paesi esterni, perché siamo convinti che il G7 non deve essere una torre d’avorio ma un organismo che si apre agli altri”. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di Kenya, Brasile, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Turchia, India, Cile, oltre all’Omc, l’Osce e l’Ue, con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis che ha sottolineto come il forum di confronto in Calabria sia stato “fondamentale per i partner che la pensano allo stesso modo per discutere le modalità per garantire un sistema commerciale globale forte ed equo e affrontare i problemi”. Dopo il summit di Borgo Egnazia, ha dichiarato ancora Tajani, l’Italia “è tornata al centro del dibattito della politica economica”, inoltre, questo è “il primo evento internazionale a partecipazione americana dopo l’attentato a Trump”. “Durante i dibattiti era rappresentato il 54% del Pil mondiale e il 34% della popolazione mondiale – ha aggiunto – ed è stato coinvolto anche il B7, non accadeva in altre occasioni, prima della presidenza italiana, che ci si confrontasse direttamente con il mondo delle imprese dei Paesi industrializzati”. Il ministro degli Esteri ha spiegato anche che la Calabria è stata scelta per ospitare il vertice “per accendere i riflettori su una regione dove non si era mai svolto un vertice internazionale e per prestare attenzione a una regione che merita di crescere. Avendo il più grande porto italiano, quello di Gioia Tauro, può essere un punto di riferimento per il commercio internazionale”, ha aggiunto. Nelle due giornate di vertice i ministri e gli altri partecipanti hanno anche “discusso di Indo-pacifico, una regione dove c’è sempre maggiore presenza italiana” anche grazie “all’Amerigo Vespucci, a Tokyo, e alla portaerei Cavour, un segnale politico a favore della libertà di circolazione”, ha spiegato Tajani ribadendo la soddisfazione anche per la Dichiarazione della presidenza G7, ribattezzata “Dichiarazione Calabria”, che ha un “peso politico molto importante”. Prima di passare alle domande, che hanno spaziato anche sui temi di politica interna ed europea, Tajani ha voluto ricordare che l’Italia ha “guadagnato una posizione rispetto alla Corea del Sud nella classifica degli esportatori mondiali. Anche se rappresentiamo soltanto il 2% del Pil mondiale, abbiamo penetrazioni di mercato in cinque macrocategorie dove superiamo il 5% con punte del 10%”. L’export italiano ha toccato quota 626 miliardi e “continueremo a lavorare in questa direzione” e il “prossimo obiettivo sarà attaccare l’italian sounding” per conquistare le quote di mercato che hanno voglia di Italia nel mondo. (di Daniela Mogavero). -->

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