Smart working e produttività, lo studio: "Il 37% lavora più di 40 ore a settimana"La legge 194 consente alle italiane di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza entro 90 giorni dal concepimento,investimenti ma anche fino al quarto e quinto mese per motivi terapeutici, se è in serio pericolo la salute fisica o psichica della donna.Dopo le lotte femministe nelle strade e le accese discussioni nelle aule parlamentari, la legge 194, varata nel 1978, in realtà fu compromesso che finì per scontentare un po' tutti: la Chiesa, i partiti, le donne a favore della depenalizzazione dell'aborto e quelle contrarie. Eppure rimane ancora oggi un punto fermo per evitare il calvario e i rischi dell'aborto clandestino. Vediamo come faceva una donna in passato a ricorrere all'interruzione di gravidanza prima della 194... Cultura Quanti referendum sono stati indetti in Italia? Cosa diceva la legge. Prima del 1978, l'interruzione volontaria di gravidanza era considerata reato dal codice penale italiano, che lo puniva con la reclusione da due a cinque anni, comminati sia all'esecutore dell'aborto sia alla donna stessa. Pratiche cruente. Nel 1973, in Italia, erano più di 3 milioni le donne che ogni anno ricorrevano a un aborto clandestino. Molte morivano nelle ore successive, dissanguate, con l'utero perforato da ferri da calza malamente manovrati dalle mammane, o avvelenate da decotti fatti in casa. Per poche... Quelle che potevano permetterselo, invece, si rivolgevano al "cucchiaio d'oro", il medico che procurava aborti clandestini in cliniche private, con un cucchiaio che le donne erano costrette a pagare – da qui il nome – a peso d'oro. Cultura Da quando è possibile cambiare sesso attraverso la chirurgia? Pozioni e piante estinte. Le indicazioni terapeutiche per le donne dell'antichità che volevano abortire erano chiare: si poteva scegliere fra un'astrusa serie di violenti sforzi fisici, salti e massaggi, e una lunga lista di intrugli diuretici, purgativi o stimolanti a base di superstizione ed erbe.Tra gli altri, andavano per la maggiore fin dall'epoca classica i decotti di ruta e prezzemolo, piante potenzialmente tossiche se assunte in concentrazioni elevate, e quelli di silfio, una pianta abortiva, oggi estinta, diffusa nella regione di Cirene (Nord Africa). Cultura Le leggi razziali furono solo colpa del fascismo o trovarono terreno fertile in Italia? Mammane. Non mancavano le donne che sceglievano di ricorrere a quello che alcuni autori definirono il "cieco attacco" contro il proprio utero, con uno strumento che bucasse la placenta: come un particolare ago di bronzo, antenato del ferro da calza delle mammane. Metodi spesso letali, rimasti a lungo in uso. Cultura Le case chiuse durante il fascismo: come funzionavano? La maternità come dovere. Già nell'Ottocento, la maternità divenne una questione pubblica. In tempo di guerre e pestilenze l'idea di fondo era quella espressa dal filosofo francese Denis Diderot: "Uno Stato è tanto più potente quanto più è popolato […] e quanto più numerose sono le braccia impiegate nel lavoro e nella difesa". In quest'ottica, il feto si trasformò in un "futuro cittadino, soldato e lavoratore" da salvaguardare e, di conseguenza, "la donna gravida non è più semplice moglie del cittadino, ma in un certo modo proprietà dello Stato", secondo la definizione data dal medico illuminista tedesco Johann Peter Frank. Obbligata a tener fede alla propria "predestinazione biologica", la donna fu chiamata a vivere la maternità come un atto di patriottismo.In epoca fascista le leggi su questo tema si fecero più stringenti: aborto e contraccezione divennero reati contro la persona o delitti contro l'ordine della famiglia. Lo scopo, argomentava nel 1928 il giurista Alfredo Rocco, padre del codice penale di epoca fascista, scongiurare l'offesa alla "sanità morale" e al "rigoglioso sviluppo del nostro popolo". L'Unione Sovietica legalizzò l'aborto nel 1920. Questo poster mette in guardia contro l'aborto non sicuro: "Aborti eseguiti da ostetriche autodidatte non solo mutilano la donna, ma spesso la possono portare alla morte". © Wikimedia Commons E nel resto del mondo? La Germania nazista perseguendo l'ideale della razza pura, proibiva alle donne "ariane" l'interruzione di gravidanza, ma la incentivava (fino a renderla obbligatoria) nei territori occupati. Nella Russia bolscevica, invece, l'aborto fu legale dal 1920 al 1936. L'Islanda (1935) e la Svezia (1938) sono stati tra i primi Paesi a legalizzare varie tipologie di aborto. 13 FOTO Fotogallery Come nasce la vita? VAI ALLA GALLERY Fotogallery Come nasce la vita? L'incontro e l'unione di due cellule altamente specializzate (i gameti), l'una derivante dall'uomo (lo spermatozoo) e l'altra dalla donna (la cellula uovo), dà origine alla vita, vale a dire allo zigote (uovo fecondato). Gli spermatozoi, emessi con il liquido seminale, sono in quantità variabile da 40 a 120 milioni per cc. Immessi in vagina con l'eiaculazione, viaggiano con movimenti propri, alla velocità di 2/3 millimetri al minuto e devono percorrere una distanza di circa 100/ 150 mm. Foto: © Shutterstock Cominciato con due cellule che si uniscono, questo sorprendente viaggio è una sorta di fabbrica di cellule. Da questa cellula se ne originano due, poi quattro e così via. Fino a 8, sono uguali e indifferenziate (si dicono totipotenti, perché ognuna può originare qualsiasi altra cellula dell'organismo). Si pensi che in 9 mesi questo ammasso, fatto inizialmente di poche cellule, aumenterà di 200 miliardi di volte. Quattro giorni dopo la fertilizzazione siamo solo a 16 cellule (blastomeri) che ancora non sono impiantate nell'utero (nella foto). Si tratta di uno stato di suddivisione chiamato morula per la forma a mora di gelso. Al 14° giorno si prepara l'impianto di quella che ora è chiamata blastula e che è composta da 100-150 cellule. A sei settimane l'embrione fluttua nel liquido amniotico che lo protegge. È attaccato alla placenta attraverso il cordone ombelicale: da qui riceve i nutrienti e l'ossigeno necessario per il suo sviluppo, ma sono anche eliminati anidride carbonica e rifiuti del metabolismo. La placenta consente il passaggio delle molecole piccole ma non fa passare quelli più grandi come le ematiche, creando un'essenziale difesa. Nel caso per esempio che il bambino abbia una composizione sanguigna incompatibile con quella della madre, potrebbe scattare una risposta immunitaria per espellere il "corpo estraneo". A questo stadio l'embrione misura tra i 13 e i 22 millimetri di lunghezza. Le dita dei piedi e delle mani iniziano a configurarsi e a separarsi. Adv Nell'ottava settimana di gestazione si sviluppano corpo e arti: anche gli occhi sono già ben distinguibili. Questa data fa da spartiacque tra la fase embrionale e quella fetale: il feto a questo punto è in grado di reagire alla stimolazione intorno alla bocca contraendo i muscoli del collo e volgendo lentamente il capo. Ciò significa che i muscoli contengono fibre nervose: il sistema neurologico ha cominciato a funzionare. In questa fase la differenziazione delle cellule nei vari organi (organogenesi) è molto più importante della crescita in centimetri: a fluttuare nella pancia della mamma è un esserino di 23 millimetri di lunghezza e 1 grammo di peso. Aggrappato al cordone ombelicale, il feto cresce (6 centimetri di lunghezza per una ventina di grammi, tra la dodicesima e la quindicesima settimana) e comincia a muovere braccia e gambe nella placenta che è già completamente sviluppata. Gli occhi sono formati, ma le palpebre rimangono serrate. All'interno del grembo materno il feto è circondato dal buio totale, anche se è probabilmente in grado di percepire variazioni di luminosità esterna. Alcuni esperimenti hanno rivelato infatti che indirizzando un fascio di luce intensa sull'addome della mamma, il feto si agita e le sue pulsazioni accelerano di 15 pulsazioni al minuto. Tra la fine del primo trimestre e l'inizio del secondo il feto non sa sopravvivere autonomamente, ma possiede già sistemi e funzioni avanzate.I dentini si formano all'interno delle gengive, crescono le unghie, costole e vertebre iniziano il processo di ossificazione che consente alle cartilagini di diventare ossa. Nell'immagine le ossa più dure sono quelle più gialle e definite, che sembrano scollegate le une alle altre. In realtà il collegamento c'è, ma è ancora cartilagineo e non visibile. A questo punto dello sviluppo il feto pesa 200 grammi. Adv Un feto alla diciannovesima settimana di gestazione è coperto da una diffusa lanugine, destinata a scomparire prima del parto: resterà solo quella del cranio. In realtà, alla nascita alcuni bambini sono molto più capelloni di altri. Ciò è dovuto al fatto che durante il sesto mese di gestazione si sviluppano i follicoli piliferi, da cui nascononel corso del settimo nasceranno i capelli. Il ciclo vitale di questa prima chioma finisce in contemporanea e i capelli cadono tutti insieme: se questo avviene mentre è ancora nel grembo materno, il bambino si presenta pelato alla nascita, altrimenti la sua capigliatura sarà relativamente folta. Queste differenze sono comunque dettate da predisposizioni genetiche. Il viso nel feto si forma molto presto, già a 25 giorni dalla fecondazione, quando dall'embrione, che è poco più di un fagiolo, spuntano tre escrescenze, gli "archi branchiali". Se nei pesci si trasformano in branchie, nei mammiferi, i tre abbozzi si fondono fino a formare fronte, faccia e gola. Solo dopo altre 6-7 settimane la faccia acquista l'aspetto umano: prima dell'ultimo trimestre di gravidanza assume infine i lineamenti caratteristici dell'individuo. Questo feto, alla ventesima settimana, è lungo circa 19 centimetri e pesa 500 grammi: siamo circa a metà del viaggio... A partire dal sesto mese (qui l'orecchio di un feto alla ventesima settimana), si registrano reazioni da parte del nascituro agli stimoli sonori che lo circondano: il flusso regolare del sangue materno, il ritmo costante del battito cardiaco e la voce della mamma lo cullano durante tutto il tempo della gestazione. Ma non solo. Se dall'esterno provengono rumori troppo forti, il piccolo reagisce con un'accelerazione del battito del cuore e movimenti di gambe e braccia. Il feto è inoltre sensibile alla musica: niente lo tranquillizza più del canto della madre e dell'ascolto di un brano di musica classica, come quella di Mozart e Vivaldi. Adv Già al quarto mese il sesso del nascituro è evidente: i genitali esterni infatti sono ben riconoscibili all'esame ecografico. Questo feto giunto alla ventiduesima settimana raggiunge i 650 grammi di peso e i 21 centimetri di lunghezza dalla testa al coccige. A questo stadio della gestazione i movimenti del feto sono facilmente percepibili dalla madre. Inoltre il piccolo affina la tecnica che lo porterà alla nascita a succhiare il latte materno: scopre il pollice inizia a succhiarlo. Più tardi, quasi al termine della gravidanza, il feto muove la bocca regolarmente ogni 10-20 secondi, anche nella fasi di sonno profondo: l'allenamento continua... L'ecografia è una tecnica diagnostica basata sugli ultrasuoni usata per visualizzare l'interno del corpo umano e, nel caso della gravidanza, l'interno dell'utero. Quella bidimensionale consente di vedere l'interno come se fosse una sezione. La nuova ecografia dà invece una visione tridimensionale di quel che accade all'interno della pancia della mamma. Ecco invece un feto, giunto alla ventisettesima settimana e già posizionato per il parto, visto attraverso la risonanza magnetica: dopo la ventottesima, il bambino è in grado di sopportare un parto prematuro.Nella prossima pagina, le meraviglie dell'ecografia 4D e la vita del nascituro in tempo reale... Una visione straordinaria nel grembo materno la consente l'ecografia 4D che visualizza l'immagine tridimensionale in movimento e in tempo reale: si vede così il feto che muove le manine, si succhia il dito o gioca con il cordone ombelicale. La visione migliore è possibile dopo la venticinquesima settimana, quando il feto è di medie dimensioni. Adv Ai raggi X, le sagome dei due gemellini alla trentesima settimana sono evidenti (il loro scheletro è colorato in blu, mentre quello della madre è in rosso e giallo). I parti gemellari sono circa l'1 per cento e i gemelli si distinguono in "identici" (o monozigotici) e "non identici" (o dizigotici). I primi derivano da un uovo fecondato da uno spermatozoo, mentre nel secondo caso a essere fecondate da due spermatozoi sono due uova diverse. Se i dizigotici, da un punto di vista genetico, si assomigliano non più di due fratelli, i monozigotici rappresentano due copie identiche dello stesso patrimonio genetico. Qui sotto un video che raccoglie alcune di queste immagini. 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