Attivisti ecologisti prendono a martellate la Venere di Rokeby alla National Gallery di LondraMilano,investimenti 29 lug. (askanews) – Il 2023 è stato il miglior anno di sempre per i parchi divertimento italiani. A confermarlo è l’ultimo rapporto della Siae che evidenzia il costante miglioramento del comparto, composto da circa 250 strutture tra parchi a tema, faunistici, acquatici e avventura, rappresentati dall’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Federturismo Confindustria. Dopo un drastico calo durante la pandemia, il settore ha visto una ripresa significativa già nel 2021, che si è ulteriormente intensificata nel 2022, fino a superare nel 2023 i livelli del 2019, a dimostrazione di un reale aumento dell’interesse e della propensione all’acquisto da parte dei consumatori nei confronti dell’offerta di intrattenimento dei parchi. A salire sono tutti i principali indicatori monitorati da Siae: fatturato dalla vendita di biglietti a +11% sul 2022, pari a circa 348 milioni di euro e presenze a +6,39%, con 19.644.126 ospiti. Da segnalare, in particolare, la crescita della spesa media per ospite, che si attesta a +4,2% sul 2022, pari a uno straordinario +30% sul 2019. Il dato, di gran lunga superiore rispetto ad altri settori dello spettacolo e dello sport, riflette in parte l’andamento dei prezzi, che sono cresciuti in media solo del 5%. La scelta di contenere gli incrementi al di sotto dell’inflazione, si è rivelata premiante. Tra i driver fondamentali della crescita, l’aumento dell’offerta, calcolata in giorni di apertura, che nel 2023 sono aumentati del 14% rispetto al 2022, pari a +20% sul 2019. Emblematico a questo proposito è il caso dei parchi a tema, che da tempo hanno presidiato con successo periodi come l’autunno, le festività di Natale e, più di recente, Carnevale, moltiplicando le giornate di attività; anche i parchi acquatici in alcuni casi riescono a superare i canonici 3 mesi estivi puntando su spettacoli, tematizzazione e aumento dei servizi a disposizione degli ospiti, con particolare riferimento al benessere. “I dati – ha commentato in una nota il segretario nazionale Associazione Parchi Permanenti Italiani, Maurizio Crisanti – fotografano un comparto particolarmente reattivo, composto da aziende e imprenditori che hanno scelto di investire, nonostante la crisi di liquidità dovuta alle chiusure del biennio 20/21: attrazioni innovative, servizi aggiuntivi e, in alcuni casi, nuovi parchi, hanno contribuito a mantenere e incrementare il flusso di visitatori, dimostrando una propensione del pubblico a spendere di più per esperienze di qualità. Un trend destinato a proseguire nel triennio 24/27, per il quale sono già stanziati altri 450 milioni di euro, allo scopo di mantenere alto il livello dell’offerta e renderlo competitivo anche agli occhi della clientela straniera, molto incline a questo genere di proposte”. -->
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