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Gasparri dopo la morte di Maradona: "Pelè è il più grande"

Crisi di Governo, Roberto Fico: "Dobbiamo scongiurarla"L’ex presidente non è perseguibile solo per le azioni prese nell’esercizio dei suoi poteri costituzionali. Questo consentirà al processo per l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 di proseguire,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock ma con ulteriori rallentamenti, perché si dovrà distinguere tra atti ufficiali e atti privati. Permettendo con ogni probabilità al candidato repubblicano di presentarsi alle elezioni di novembre senza tornare prima sul banco degli imputatiLa Corte Suprema Usa ha concesso una parziale immunità presidenziale a Donald Trump nel processo per l'assalto a Capitol Hill, ma solo per gli atti ufficiali, ossia le azioni prese nell’esercizio dei suoi poteri costituzionali. In tal caso l'immunità è assoluta. Lo ha stabilito oggi, lunedì 1° luglio 2024, la Corte Suprema americana. Trump, invece, non è titolato all'immunità per le azioni prese nelle sue capacità private.La sentenza, passata con i voti favorevoli dei sei giudici conservatori e i voti contrari dei tre giudici liberal, consentirà al processo per cospirazione relativamente all'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 di proseguire, ma con ulteriori rallentamenti, perché si dovrà distinguere tra atti ufficiali e atti privati.La Corte suprema ha rimandato infatti il caso a un tribunale di grado inferiore, che dovrà stabilire se e quando mandare a processo Trump per i quattro capi di imputazione emessi nei suoi confronti. Una vittoria per l’ex presidente, che scongiura con ogni probabilità il rischio di tornare sul banco degli imputati, con imputazioni potenzialmente gravi, prima del voto di novembre.I giudici hanno respinto così il verdetto emesso contro Trump a febbraio, quando una corte d'appello federale ha stabilito che l'ex presidente non può invocare il principio dell'immunità per i crimini che avrebbe commesso al fine di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni del 2020.Il tycoon è imputato anche per le carte segrete di Mar-a-Lago e per il tentativo di ribaltare il voto in Georgia. CommentiIl dibattito Biden-Trump e i candidati Usa così fragili: la crisi dell’Occidente inizia a casa nostraMario GiropolitologoLa vicenda La sentenza era attesa da tempo nel procedimento penale federale riguardo al tentativo dell’ex presidente degli Stati Uniti di ribaltare la sconfitta elettorale del 2020, evento poi degenerato nei fatti di Capitol Hill. Il processo era iniziato nel 2023, ma era poi stato sospeso a febbraio 2024 in seguito alla richiesta degli avvocati di Trump della concessione dell’immunità, in quanto i fatti risalivano a quando il tycoon era ancora presidente. Secondo il suo team legale, l’ex presidente dovrebbe essere immune da qualsiasi indagine giudiziaria. L’immunità assoluta funzionerebbe come protezione dalla responsabilità penale per reati come omicidio, corruzione, tradimento, sedizione e anche per il tentativo, come è successo in questo caso, di ribaltare i risultati delle elezioni per rimanere al potere. Gli avvocati di Trump hanno evidenziato come la protezione completa degli ex presidenti dalle accuse penali per atti ufficiali compiuti durante il mandato presidenziale sia necessaria per evitare che questi possano essere ricattati (soprattutto dai rivali politici) in futuro. Uno di loro ha specificato in particolare che i presidenti in carica potrebbero essere vittime di «ricatti ed estorsioni». In un primo momento, un tribunale di appello aveva deciso di non concedere l’immunità a Trump, gli avvocati avevano quindi deciso di portare il caso di fronte alla Corte Suprema. Si è dunque tenuta una prima sessione di “argomenti orali” durante la quale gli avvocati hanno espresso di fronte ai giudici i loro argomenti. In questa prima fase era stata richiesta l’immunità assoluta, mentre la Corte Suprema sembrava più propensa a una forma di immunità parziale.  IdeeDalla Francia agli Usa delegittimare gli avversari non risolve i problemigabriele segreIl 6 gennaio 2021 Questo giorno viene ricordato come uno dei più bui della storia della democrazia americana. Donald Trump, uscito sconfitto dalle elezioni del 3 novembre 2020, tenne un infiammante discorso di fronte ai suoi supporter durante il quale incitò la folla a marciare sul Campidoglio.Quello stesso giorno, a Capitol Hill, si stava ratificando la nomina di Joe Biden come nuovo inquilino della Casa Bianca. Poco dopo la fine del discorso di Trump, la folla è entrata nel perimetro del Campidoglio obbligando i membri del Congresso a sospendere la seduta di ratifica e a evacuare l’edificio.Durante l’assalto vi furono scontri con la polizia, tentativi di sfondamento da parte degli assalitori e una donna morì in seguito al colpo di un’arma da fuoco. In seguito a questi fatti Trump venne incriminato e deve a oggi rispondere di quattro diversi capi d’accusa, fra cui aver tentato di sovvertire il risultato di quelle elezioni. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCristina Martinengo

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