Guardia di sicurezza uccide a coltellate 9 gatti: condannata a 5 anni di galeraGiammarco Oberto Milad aveva 10 anni,investimenti il più piccolo. Fajr e Amir 16, i più grandi. Nove maschi e tre femmine, sabato sera giocavano nel campo di calcio di Majdal, alture del Golan, quando è piovuto il razzo da 53 chili di fabbricazione iraniana che ha fatto strage di bambini. Un razzo che ora rischia di diventare il casus belli decisivo per trasformare in guerra aperta il conflitto finora a bassa intensità tra Israele e Hezbollah. Ieri a Majdal migliaia di persone hanno partecipato al funerale dei 12 bambini. Ed è esplosa la rabbia. Un massacro talmente pesante che ora anche le milizie sciite filoiraniane ne negano la paternità. Perché le vittime sono musulmane, drusi di origine arabo-siriana, e la condanna è corale anche sui social in lingua araba. Ma non ci sono dubbi - lo conferma anche l’intelligence Usa - che ci sia la mano di Hezbollah dietro la strage di Majdal. E non ci sono dubbi che Israele reagirà con tutte le sue forze. Il primo assaggio la notte scorsa, con massicci raid su postazioni Hezbollah lungo la fascia di confine detta Blue line e anche in profondità in territorio libanese. Fonti diplomatiche a Washington e Beirut hanno dichiarato alla tv libanese che un attacco israeliano è certo ma che ci sono trattative per tentare di limitare i danni. «Si sta lavorando per limitare l'attacco in termini di dimensioni e luoghi ed evitare le grandi città densamente popolate, inclusa Beirut - spiegano le fonti - e scongiurare che Hezbollah sia costretta ad una grande risposta». Che rischia di coinvolgere nel conflitto anche l’Iran. L’Idf si sta preparando ad agire. Il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha già sottoposto ai vertici militari il piano operativo di attacco per il Fronte Nord. Il premier Benyamin Netanyahu, rientrato in anticipo dagli Usa per affrontare l’emergenza, ha subito riunito il gabinetto di guerra a Tel Aviv. «Gli Hebollah pagheranno un prezzo altissimo» ha dichiarato. Le milizie sciite «hanno superato la linea rossa» concordano i componenti del governo. Arrivato sul luogo della strage, il ministro dell’Istruzione Yoav Kisch ha detto di aspettarsi che il governo risponda «con tutta la forza, anche se ciò significa entrare in guerra totale con Hezbollah». In Libano ora serpeggia la paura. E dopo la Norvegia, anche la Francia e il Belgio hanno invitato i propri concittadini a lasciare Beirut per il timore della risposta israeliana. riproduzione riservata ® Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Luglio 2024, 21:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Usa, sparatoria vicino alla stazione della metropolitana: isolato il PentagonoAfghanistan, ragazza afghana in lacrime: “A nessuno importa di noi: moriremo lentamente dalla storia” Usa, bimbo di 2 anni morto dopo essere caduto dalle braccia del padre sulle scale mobiliIncendi in Grecia, evacuati centinaia di cittadini dell'isola di EubeaCovid in India, come si spiega la discesa dei contagi