Camera, approvata la Pdl che introduce omicidio nauticoQuora non si fa più le domande di una voltaIl sito in cui gli utenti potevano confrontarsi su dubbi e curiosità interessanti e complessi ora è un deserto popolato da bot automatizzati Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostCaricamento player Il sito Quora fu fondato nel 2009 da due ex impiegati di Facebook,ETF Adam D’Angelo e Charlie Cheever, con la promessa di combinare la natura collaborativa di Wikipedia alle dinamiche dei social network, e creare un luogo dove gli utenti potessero farsi domande e darsi risposte sulla base delle loro conoscenze.Gli inizi di Quora furono molto promettenti, specie tra gli imprenditori e gli startupper della Silicon Valley, alcuni dei quali raccontarono nel 2011 a Wired di avere un rapporto «pavloviano» con il sito: se lo vedevano aperto su uno schermo, dovevano cercare una domanda a cui rispondere. Lo stesso D’Angelo, amministratore delegato della società, scrisse sul blog di Quora (ora cancellato ma citato da Business Insider) di voler costruire «una Biblioteca d’Alessandria su scala di internet». Per differenziarsi da Wikipedia, infatti, Quora contava sul fatto che «la maggior parte della conoscenza umana non è ancora su internet», perché «intrappolata sotto forma di esperienze nella testa delle persone o sepolta dentro a libri e paper a cui hanno accesso solo gli esperti».Nel 2014 Quora raggiunse una valutazione di circa 900 milioni di dollari. Nel corso degli ultimi dieci anni, però, la situazione del sito si è progressivamente deteriorata e oggi si può dire che Quora abbia tradito le aspettative e le speranze degli esordi. Nelle ultime settimane diversi giornali statunitensi si sono chiesti cosa sia andato storto con il progetto – ma a porsi la stessa domanda sono anche gli stessi utenti di Quora, come dimostrano le molte discussioni aperte sull’argomento nel sito.È anzi probabile che la maggior parte delle persone conosca ormai Quora per motivi lontani dalla sua missione originale, come le discussioni di scarsa qualità che compaiono spesso in cima ai risultati di Google, o le fastidiose mail che ricevono dal sito (in particolare “Quora Digest”, una newsletter che seleziona le discussioni più interessanti e accese del sito ma risente a sua volta del decadimento qualitativo del sito producendo risultati bizzarri e al limite della spam).La situazione di Quora è precipitata con la diffusione di intelligenze artificiali generative come ChatGPT, che permettono di creare testi con estrema facilità ma commettono spesso errori (detti “allucinazioni”). Ma le AI sono state adottate direttamente da Quora stessa, che a fine 2022 aveva presentato Poe (il cui nome sta per “Platform for Open Exploration”), un chatbot che integra diversi modelli linguistici di OpenAI, Meta, Google e Anthropic, e ha l’obiettivo di sostenere discussioni con gli utenti del sito, che possono porre domande e dialogare con il software.– Leggi anche: Perché siamo gentili con le intelligenze artificiali?Questa unione tra una community di esperti umani e AI generative però non ha dato i risultati sperati: lo scorso settembre, per esempio, una risposta sbagliata fornita da ChatGPT a una domanda posta su Quora («Le uova si possono sciogliere?») è stata citata da Google, che l’ha usata per una delle schede con cui risponde direttamente ad alcune richieste degli utenti. Google citava quindi la risposta errata di Quora – secondo cui era possibile sciogliere le uova –, che a sua volta si basava su un’allucinazione di ChatGPT.Come ha spiegato Slate, in realtà il peggioramento di Quora è iniziato ben prima della comparsa di ChatGPT: autori e collaboratori del sito denunciano da anni i limiti della moderazione dei contenuti e di alcune scelte aziendali. I primi problemi sono riconducibili alle origini stesse di Quora, nato da ex dipendenti di Facebook che hanno cercato di applicare al sito alcune soluzioni tipiche dei social network. Inizialmente, infatti, le risposte e i contributi migliori degli utenti venivano scelti dagli utenti stessi con un sistema di voti. Con l’aumento del traffico, Quora ha installato sistemi algoritmici per organizzare e gerarchizzare domande e risposte.Un passaggio da un sistema simile a quello in uso su Reddit – dove gli utenti possono giudicare commenti e post con upvote o downvote – a uno più algoritmico e automatizzato ha aperto la strada a una serie di abusi da parte di utenti malintenzionati. Come ha raccontato la blogger Joan Westenberg, le risposte con le opinioni più estreme cominciarono a ricevere maggiore attenzione e «gli utenti iniziarono a giocare con il sistema scrivendo con maggiore sentimento e zelo, anche se la sostanza alla base di tutto era, come dire, carente».L’algoritmo si poteva ingannare anche utilizzando un linguaggio più attento all’ottimizzazione per i motori di ricerca (o Search Engine Optimization, SEO), l’insieme di regole che permette a un sito di finire più in alto nei risultati dei motori di ricerca. Secondo Slate, inoltre, Quora cominciò ad «accorciare la lunghezza delle domande degli utenti», sempre per aumentare la visibilità di Quora su Google. La scelta rese però più difficile porre le domande pregnanti e complesse che interessavano la community di utenti iniziale.– Leggi anche: Per ora il grosso problema delle intelligenze artificiali sono le allucinazioniQueste novità finirono per disilludere e allontanare gli utenti più preziosi per Quora, gli esperti e gli accademici, che abbandonarono gradualmente il sito. Negli anni successivi i sistemi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT si diffusero online, rendendo ancora più semplice la pubblicazione di testi di scarso valore ma ottimizzati per l’algoritmo.Quora fu creato anche come risposta a Yahoo Answers, un servizio nato nel 2005 e chiuso nel 2021, che funzionava come un forum in cui gli utenti potevano fare domande e trovare risposte. Yahoo Answers fu a lungo criticato e preso in giro per la scarsa qualità dei suoi contenuti, favorita anche dalla possibilità di contribuire al sito usando pseudonimi, mantenendo di fatto l’anonimato. In aperto contrasto con Yahoo Answers, invece, per molti anni alle discussioni su Quora si potè partecipare solo utilizzando la propria identità reale (gli pseudonimi erano consentiti solo per gli utenti che parlavano di questioni private, legate alla salute fisica o psicologica). Solo nel 2021 Quora decise di permettere a chiunque di partecipare attivamente alle discussioni, una decisione che fu criticata da molti utenti che temevano lasciasse la porta aperta ai bot e ai troll.Nonostante le AI siano tra le ragioni della crisi del sito, Quora sembra ritenerle parte fondamentale del futuro dell’azienda. Lo scorso gennaio l’azienda ha ricevuto un investimento da 75 milioni di dollari da Andreessen Horowitz, uno dei fondi più influenti della Silicon Valley, destinati allo sviluppo di Poe. L’investimento è stato presentato come un passo in avanti per quanto riguarda «la convenienza e l’accessibilità» di Quora. Secondo Westenberg, invece, «per molti è il colpo di grazia ad una piattaforma incentrata sugli umani che sembrava promettente».Tag: intelligenza artificiale-quoraMostra i commenti
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