Tenta di uccidere il patrigno per difendere la mamma e il fratellastro: arrestato 19enneEconomia>Assegno unico 2023,Economista Italiano le famiglie monogenitoriali dovranno restituire fino a 21...Assegno unico 2023, le famiglie monogenitoriali dovranno restituire fino a 210 euro per figlio all’InpsPerché le famiglie monogenitoriali dovranno restituire fino a 210 euro per figlio all’Inps e cosa cambia con l’assegno unico 2023?di Ilaria Minucci Pubblicato il 30 Gennaio 2023 alle 22:00 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatagovernoitalia#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Nuove regole per l’assegno unico 2023: le famiglie monogenitoriali potrebbero dover restituire fino a 210 euro per figlio all’Inps. Perché e cosa è successo?Assegno unico 2023, le famiglie monogenitoriali dovranno restituire fino a 210 euro per figlio all’InpsA partire da marzo 2023, l’assegno unico familiare ha inglobato diversi interventi a sostegno delle famiglie con figli ma è stato tralasciato cosa succede ai nuclei familiari composti da un solo genitore. I cittadini che fanno parte di questa categoria e che risultano beneficiari dell’assegno unico sono andati recentemente incontro a un graduale assottigliamento della quota mensile alla quale è stata sottratta la maggiorazione, fino a 30 euro, riconosciuta nel caso in cui entrambi i genitori abbiano un reddito da lavoro. La riduzione è partita da novembre 2022.Questi genitori potrebbero dover restituire allo stato un importo pari fino a 210 euro per figlio. Il legislatore, infatti, ha riconosciuto un sostegno aggiuntivo alle famiglie in cui entrambi i genitori sono impegnati in attività lavorative e devono ricorrere a baby sitter o altre forme di assistenza nelle ore in cui non possono stare con i figli.Cosa è successo?A questo proposito, l’articolo 4, comma 8 del decreto legislativo n. 230/2021 riconosce una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili per chi ha un Isee inferiore a 15.000 euro nel caso in cui “entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro”. L’importo si riduce fino ad azzerarsi con Isee di 40.000 euro.Per questo motivo, approvando quanto stabilito dal decreto che regola l’assegno unico, l’Inps ha riconosciuto la maggiorazione solo alle famiglie con due genitori. I nuclei familiari monogenitoriali che nei primi mesi hanno ricevuto la maggiorazione, invece, potrebbero dover restituire il sussidio.Il denaro è stato erogato in quanto il decreto non menziona nello specifico le famiglie con un solo genitori e, per questo motivo, molte famiglie monogenitoriali hanno richiesto la maggiorazione alla luce di non meglio definiti requisiti.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
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