Bagnasco: disoccupazione e denatalità, serve una politica autenticaTra i principali,ETF analizzati da Adecco, aspettative disattese e tempi lunghi di selezione Un colloquio di lavoro (Fotogramma)25 luglio 2024 | 14.37Redazione AdnkronosLETTURA: 2 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;} La decisione di un cambiamento professionale resta un momento delicato durante il quale sono sempre più numerosi gli aspetti e i fattori presi in considerazione dal lavoratore. Tra questi, la flessibilità e l’equilibrio tra vita personale e lavorativa che spesso superano la ricerca di una mera crescita retributiva. In questa cornice, Adecco ha svolto un'indagine approfondita dei principali motivi che portano i candidati a rifiutare nuove opportunità di impiego. Per il 36,7% dei candidati, la causa principale è rappresentata dalle cosiddette 'aspettative disattese', caso in cui il candidato rifiuta poiché si sarebbe aspettato un'offerta di lavoro più vantaggiosa non tanto e solo in termini retributivi quanto per aspetti come la possibilità di smart working, eventuali benefits concessi, premialità e prospettive di crescita all’interno dell’azienda.“I dati dell’indagine confermano come i lavoratori italiani oggi abbiano aspettative ben precise e non siano disposti a scendere a compromessi su aspetti cruciali per il loro benessere lavorativo e personale. Questi aspetti diventano sempre più cruciali anche per le aziende che dovranno tenerne sempre più conto in ottica di attrarre nuovi talenti”, ha commentato Massimiliano Medri, Managing director di Adecco Italia.Seguono, tra le motivazioni, i tempi del processo di selezione: il 30,38% dei candidati, infatti, rifiuta la proposta di lavoro per un’offerta più interessante pervenuta da terzi in tempi più rapidi. C’è chi, invece, ha dichiarato di aver accettato dal proprio datore di lavoro una 'controproposta' (non necessariamente di natura economica): si verifica per il 28,69% dei casi. Limita la tendenza ad accettare una nuova proposta di lavoro anche la paura stessa del cambiamento: i candidati a un passo dall’accettazione della proposta di un nuovo impiego tornano sui propri passi, riferiscono un vissuto di ansia dovuto al lasciare un contesto conosciuto per un nuovo ambiente e rinunciano anche ad offerte migliorative per non esporsi all’incertezza della novità (il 21,52%). Solo il 10,55% dei candidati rifiuta per aver ricevuto una offerta peggiorativa pari o inferiore al proprio pacchetto retributivo attuale. L’indagine evidenzia che, laddove l’aspetto retributivo è centrale nella scelta di un nuovo impiego, l’aspettativa è di un incremento economico pari o superiore al 20%. Nel rifiuto di una nuova opportunità professionale conta anche la percezione che il candidato sviluppa dell’azienda e dei suoi referenti: c’è chi ha dichiarato di aver rifiutato una proposta, seppur conveniente, a causa di una valutazione non positiva dell'azienda sviluppata nel corso del processo di selezione e/o per aver raccolto referenze negative da terzi (8,65%). { }#_intcss0{ display: none;}#U11668391690ODI { font-weight: bold;font-style: normal;}
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