Quesito su Rousseau, polemiche per gli errori di punteggiaturaIl consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge del ministro della Giustizia,Guglielmo Carlo Nordio. Ne parliamo nel nostro appuntamento settimanale dedicato alla giustizia Care lettrici, cari lettori questa settimana, segnata dalla morte di Silvio Berlusconi, la notizia è che il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, (dedicata proprio a Berlusconi) che dopo sette mesi di attesa contiene le prime riforme penali. Il ministro ha però già annunciato che il progetto compiuto è la riforma del codice di procedura penale, mentre questo primo passo si limita alla revisione di alcune norme di procedura e dei reati contro la pubblica amministrazione. Come contributi, in questo numero trovate una intervista dell’ex membro del Csm e attuale procuratore aggiunto a Catania, Sebastiano Ardita, sui pericoli della cancellazione dell’abuso d’ufficio. Il giudice del tribunale di Bari ed ex membro del Csm, Giovanni Zaccaro, commenta invece il pasticcio tutt’ora esistente sulla questione dei reati oggi perseguibili a querela, per come modificati dalla riforma Cartabia. Il disegno di legge Nordio Il disegno di legge di Nordio è stato approvato all’unanimità in cdm e ora andrà alle camere, dove potrà essere modificato. Si compone di otto articoli, qui la sintesi: - Abrogazione dell’abuso d’ufficio (Art.323 cp) - Il traffico di influenze illecite si circoscrive e la pena aumenta a un anno e 6 mesi. Sarà punito chi “sfruttando intenzionalmente relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio o uno degli altri soggetti di cui all’articolo 322-bis, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altra utilità economica, per remunerare un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio o uno degli altri soggetti, “in relazione all’esercizio delle sue funzioni, ovvero per realizzare un’altra mediazione illecita”. Depenalizzate le relazioni “millantate” e le utilità non economiche, come i favori o i benefici. - Intercettazioni: divieto della pubblicazione anche parziale di intercettazioni se il contenuto “non è riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento”. Il pubblico ministero dovrà dare indicazioni e vigilare affinchè nei verbali non siano presenti intercettazioni relative a “soggetti diversi dalle parti”. Non dovranno essere indicati “i dati personali dei soggetti diversi dalle parti, salvo che ciò sia indispensabile per la compiuta esposizione”. - Limiti all’appello del pm: diventano inappellabili le sentenze di proscioglimento per reati ex art. 550 cpp, ovvero quelli di citazione diretta a giudizio e reati di contenuta gravità. (Ipotesi di incostituzionalità, vista la sentenza sulla legge Pecorella del 2006). - Avviso di garanzia, con “descrizione sommaria del fatto, comprensiva di data e luogo di commissione del reato”. - Custodia cautelare: il collegio per i procedimenti cautelari sarà composto da 3 giudici (entra in vigore tra due anni per attendere le assunzioni); contraddittorio preventivo con interrogatorio del soggetto e notifica almeno cinque giorni prima (salvi i casi di urgenza); discovery anticipata, con il pm che richiede la misura cautelare obbligato a depositare tutti gli atti per un accesso dell’indagato. - Concorsi: si velocizzano i tempi del concorso e si aumenta l’organico di 250 unità per funzioni giudicanti di primo grado. - Giudici popolari nelle corti d’assise: il requisito dell’età non superiore ai 65 anni deve essere riferito esclusivamente al momento” in cui il giudice popolare viene chiamato a prestare servizio nel collegio. Il ddl è stato accolto da polemiche, che approfondisco qui anche nei risvolti critici al testo. L’assemblea dell’Anm Domenica 11 giugno si è svolta l’assemblea generale dell’Anm sul caso dell’iniziativa disciplinare del ministero contro i magistrati milanesi che stabilirono i domiciliari per il russo Artem Uss, poi evaso creando un caso diplomatico. "In gioco è un bene collettivo, di cui al più i magistrati possono essere custodi, attenti custodi che avvertono il dovere di lanciare l'allarme ove si avvedano che quel bene viene messo in pericolo. Il bene a cui alludo è l'indipendenza dei magistrati, come singoli e come ordine, dal Potere politico", ha detto il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia. Al termine, i magistrati hanno confermato lo stato di agitazione ma non hanno proclamato sciopero, in attesa di un incontro col ministro. Il ministro Nordio ha inviato una lettera, in cui ha scritto che la sua iniziativa “non costituisce un precedente non rassicurante, come voi temete. E questo perché, come ho detto dal Palazzo di Giustizia di Milano, non c'è e non c'è mai stata una contrapposizione. C'è stato invece da parte del Ministro l'esercizio di una prerogativa, nel rispetto dei doveri e delle funzioni attribuite dalla Costituzione. Anche le Camere penali, però, hanno espresso solidarietà alle toghe: “Riteniamo gravemente inopportuna la iniziativa del Ministro di Giustizia Carlo Nordio”, ha scritto il presidente dell'Unione Camere Penali, Gian Domenico Caiazza, “La decisione di quei giudici appare pienamente rispettosa dei principi generali della cautela personale, che onerano il giudice di considerare la natura del tutto eccezionale della privazione della libertà personale prima del giudizio". Gli stati generali dell’avvocatura Oltre 250 avvocati si sono riuniti a Roma per gli Stati generali dell'avvocatura convocati dal Consiglio nazionale forense, di concerto con l'Organismo congressuale forense. Al centro lo scontro sui limiti di pagine e caratteri, imposti agli avvocati da uno schema di regolamento del ministero della Giustizia, per la redazione degli atti giudiziari. Il presidente del Cnf, Francesco Greco, (qui l’intervista in cui analizza la questione) ha spiegato che solo 3 paesi su 20 in Ue hanno limiti di pagine e anche in quei 3 sono derogabili. “La riforma Cartabia stabilisce la sinteticità e chiarezza degli atti giudiziari, e sono principi sui quali noi avvocati siamo perfettamente d'accordo, però lo schema di regolamento del ministero ha tradotto "chiarezza e sinteticità" con la fissazione rigida di un numero di pagine. Così si comprime chiaramente il diritto alla difesa stabilito dall'articolo 24 della Costituzione". Il Cnf ha dichiarato lo stato di agitazione ed elaborato una controproposta in vista di una interlocuzione con il ministro. L’astensione della magistratura onoraria Anche la magistratura onoraria ha proclamato astensione dalle udienze civili e penali dal 27 giugno al 1 luglio, per protestare contro l’inerzia del ministero, nell’adempimento ad una sentenza della corte di giustizia europea. La richiesta riguarda il riconoscimento agli onorati dello status dal punto di vista dell’inquadramento previdenziale e della subordinazione lavorativa. Il discorso di Mattarella ai neo magistrati Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all'incontro a Palazzo del Quirinale con i magistrati ordinari in tirocinio, ha dato una serie di indicazioni che risuonano anche alla luce della attuale conflittualità sul tema giustizia: “L'imparzialità della decisione va tutelata anche attraverso l'irreprensibilità e la riservatezza dei comportamenti individuali, così da evitare il rischio di apparire condizionabili o di parte. È un aspetto particolarmente importante per ogni istituzione della Repubblica in questa stagione nella quale la preziosa moltiplicazione dei canali informativi presenta anche il rischio di trasmettere l'apparenzadi realtà virtuali". Inoltre, "E' appena il caso di rammentare che la responsabilità sociale che caratterizza la funzione giudiziaria impone il serio rispetto della deontologia professionale e la sobrietà delle condotte individuali", ha osservato il Capo dello Stato. Il "sapere giuridico, di cui sicuramente siete dotati - e che vi ha condotti qui - è requisito indispensabile per l'attività che vi apprestate a svolgere, ma non sufficiente per l'esercizio della giurisdizione. Occorre che siate disponibili all'ascolto, per poter ponderare la decisione, frutto di serietà nell'approfondimento e di adeguata ponderazione nel giudizio. Coltivando il dubbio anche sulle proprie iniziali certezze si adottano, infatti, le migliori decisioni che maturano all'esito di un ampio confronto. È questo lo stile morale e intellettuale cui si sono sempre ispirate le grandi figure della magistratura - che sovente onoriamo e che vanno ricordate ispirandovisi - nel rispetto dei principi costituzionali, facendo sempre accorta applicazione del diritto positivo". Lo stato delle carceri secondo il garante Il Garante nazionale per le persone private della libertà personale, Mauro Palma, ha presentato al parlamento il rapporto sulle attività del 2022. Secondo i dati pubblicati, sono 6383 le persone ristrette nei Cpr, ma di queste solo 3154 sono state effettivamente rimpatriate. Le altre hanno «avuto un periodo di trattenimento detentivo senza il perseguimento dello scopo per cui esso era legalmente previsto». Negli ultimi 36 mesi sono aumentati i numeri delle persone all’interno degli istituti penitenziari. Di queste, 1478 persone sono in carcere per scontare una pena inferiore a un anno, altre 2741 una pena tra uno e due anni e altre 4368 tra due e tre anni. II documento contro il reato universale Il tema della volontà del governo di introdurre il “reato universale” di gestazione per altri (qui una intervista del professor Vittorio Manes, per capire di cosa si parla) ha suscitato un documento sottoscritto da voci autorevoli dell' Accademia e da noti esponenti della magistratura in pensione, che hanno ritenuto opportuno far sentire la propria voce fortemente critica sulla proposta di legge. I giuristi firmatari hanno avvertito l' esigenza di censurare l' improvvida iniziativa legislativa che sembra strumentalizzare il giusto divieto della surrogata per sottrarsi alle reiterate sollecitazioni della Corte Costituzionale al Parlamento di apprestare una adeguata tutela ai bambini nati da tale pratica. Qui il testo del documento con le ragioni della contrarietà. Il processo a Davigo Con l’udienza del 20 giugno si concluderà il dibattimento del processo di primo grado all’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, imputato di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione ai verbali di rivelazioni sulla presunta loggia Ungheria. La procura di Brescia ha presentato la sua richiesta: un anno e quattro mesi di reclusione con pena sospesa e colpevolezza per tutti gli episodi di rivelazione dei verbali – che Davigo ha condiviso con diversi membri del Csm e un deputato, il 5S Nicola Morra – uniti dal vincolo della continuazione. «Davigo si erge a paladino della giustizia per tutelare la legalità, ma l'unica legalità violata è nel salotto di casa sua» quando ha accettato da Paolo Storari i documenti riservati della procura di Milano, «che poi, dopo un po' di tempo finiscono sui giornali pregiudicando una delicatissima indagine», ha argomentato il pm. Qui trovate una ricostruzione dell’ultima udienza. Il convegno di Ocf sulla geografia giudiziaria L’Organismo congressuale forense ha organizzato un dibattito, visibile a questo link, su un tema molto dibattuto oggi come quello della geografia giudiziaria, che il ministro ha detto di voler rivedere. Molte sono le sedi chiuse con la riforma del 2012 che chiedono di essere riaperte e la questione rimane aperta, tra pro (la giustizia di prossimità) e contro (le poche risorse e la mancanza di specializzazione). © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Vaccino Covid: Governo approva piattaforma online, cosa serveDecreto vaccini: le dosi che spettano all'Italia nel 2021 Conte: "Io candidato sindaco a Roma? No grazie"Conte sulle dimissioni: "Nuovo governo offra salvezza nazionale"Scuola, Azzolina: "Apertura è atto dovuto per i giovani"